L’INCONTRO AD AUSCHWITZ
Lui prigioniero numero 243. Lei prigioniera 29558. Numeri tatuati sul braccio. Lui, 243, cattolico, ufficiale polacco in fuga catturato dai nazisti, internato ad Auschwitz, non viene ammazzato perché parla il tedesco in modo eccellente. Lei, 29558, giovanissima ebrea. Nel campo di sterminio i loro sguardi s’incrociano, s’intersecano i loro destini.