Sai mi sono innamorato. Ma va? Chi è? La conosco? No Com’è? È carina? Quando la guardo, vedo il mondo intero. Non c’è niente che le si possa paragonare. Perdo ore e ore a guardarla e a godere della sua bellezza. A volta, dopo aver fatto l’amore, fingo di dormire,
È notte nel grande appartamento. il buio si è insinuato in ogni angolo. l’assenza di luce è forse riflesso dell’assenza dei sentimenti, dell’assenza delle parole e più in generale dell’assenza stessa. Non c’è. fine. L’uomo apre gli occhi e non vede niente. cioè vede il buio, che non è esattamente
Ancora buio, esci presto – la notte, un rabbrividire blu quieto, e io dormo sola fino all’alba, le mie spalle e i fianchi adagiati negli incavi del letto, il lenzuolo una curva verso i miei ginocchi, pieghe dalla parte dove posavi infine calmo accanto a me, acqua dolce fluttante in
Quando arrivo all’appartamento la prima cosa che mi colpisce è il rumore. O meglio la sua totale assenza. Fuori il traffico, le urla, i mille suoni della città. Dentro neppure la minima vibrazione. I peli sulla nuca mi si rizzano, segno ormai inconscio di un pericolo imminente. Lei lo chiama
Ciao Amore. Forse credevi che le promesse sarebbero state vane. Forse credevi che ti avrei lasciata sola. Fermandomi sulla soglia mentre ti incamminavi per il più lungo dei viaggi. Non è stato così. Quell’ultima notte guardai nei tuoi occhi, rossi di febbre. Caldi di pianto. Ti parlai, ricordi? Guardammo il
Sono tornato dopo anni al mio paese. Finalmente gli odori della casa paterna. Dalla mia camera di bambino si vede la piazza. Quella principale. L’unica.Al centro della piazza c’è un pozzo. Da quello il paesino trae il suo nome. Pozzo, appunto. Su quella piazza si affacciano anche i due edifici
Il mio funerale è stato bello, tutto sommato. Si, ho assistito al mio funerale. E mi sono commosso. Non è che sia uno dalle lacrime facili, intendiamoci, però vedere il dolore sincero sul volto delle mie figlie e su quello di mia moglie mi ha toccato. Profondamente. Cominciò tutto diversi
Quella sera ero certo che le cateratte del cielo si fossero aperte, per impedirmi un tranquillo rientro a casa. Dopo una trasferta di lavoro lunga e tediosa stavo rincasando a bordo della mia vecchia Polo, peggio che malandata. Non era mai andata troppo d’accordo con l’acqua e quella sera sembrava
Un passo. Un altro passo. Asfalto.Un passo. Ancora. Pozzanghere unte. Merde di cane. Sono in città.Un passo. Quanti con queste scarpe? Consumato il cuoio della suola. Consumato.Il grigio intorno. Fauci voraci e luci al neon. Colori tristi. Lavati da una pioggia triste. Il sole che era mio, ora tramonta solitario
Non guardarmi con quegli occhi. Verdemare immenso e umido.Mi perdo dentro quello sguardo. Lo sai. Mi perdo ancora. Nonostante tutto quello che è successo tra noi.Quei tuoi occhi grandi e profondi erano per me un oceano di sentimenti caldi e avvolgenti. Lo sono ancora.Mi smarrivo sentendomi osservato da te. Divenivo
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