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PER NATALINA DAMONTI

Natalì, come tutti la chiamavano, ha fatto parte della mia vita lavorativa per molti anni, in quel piccolo maglificio di fronte a casa mia, ampliato poi cambiando titolare e negli anni anche sede.

Natalì era una delle poche eccezioni di “capa” molto buona, paziente, pacata, sorridente, umile, grande ed appassionata lavoratrice lei per prima; per questo noi ragazze le volevamo bene. Non è infatti così comune instaurare un buon rapporto nell’ambiente di lavoro, soprattutto fra persone con ruoli diversi, ma con lei è stato possibile.

Ogni volta che l’ho incontrata negli anni a seguire, pur essendone man mano trascorsi tanti, sembrava non invecchiare mai: sempre minuta, con lo stesso taglio di capelli, lo stesso sguardo dolce e la sua inseparabile Graziella, che utilizzava per fare spese e commissioni in centro. Un tuffo al cuore vederla per questo ultimo saluto, consumata dalla malattia.


Molto commovente il racconto del marito che l’ha accudita con amore finché gli è stato possibile, pur essendo anziano. Altrettanto tenero lo sguardo che lui ha tenuto rivolto alla bara durante tutta la S. Messa del funerale, a testimonianza di quanto erano uniti. Ciao Natalì, resterai nei ricordi belli della mia gioventù!
Ornella Olfi

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