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PASQUA E PASQUETTA

I credenti rispettano i giorni di digiuno e di magro, durante la quaresima, dal mercoledì delle ceneri a tutti i venerdì, simboli di penitenza e purificazione, in attesa della Pasqua, festa della risurrezione di Gesù e di rinascita della natura. Pasqua e pasquetta se ne vanno poi rapidamente, rispetto alle festività natalizie, due giorni in cui tra l’altro molte persone seguono il vecchio proverbio: “”. Pranzi dunque non sempre con la parentela, anzi, il lunedì dell’angelo, tempo permettendo, di solito vengono organizzati picnic all’aperto con amici.
Quando possibilità economiche e di spostamento erano limitate, le mete possibili erano i colli monteclarensi, la campagna circostante il paese, le rive del fiume Chiese, le colline di Esenta a Lonato e il lago per chi più fortunato aveva il motorino o meglio ancora la macchina. Si diceva “nà a fà birulà i öf”, perché nel menù tipico c’erano innanzitutto uova sode, accompagnate da ottimo salame nostrano, insalatina o “ridicì” dell’orto.
Se il tempo non consentiva di stare all’aperto, porticati o calde cucine erano alternative per trascorrere una giornata in buona compagnia.
Si aspettava Pasqua per sfoggiare abiti primaverili, chi poteva nuovi, perché di solito le temperature erano già gradevoli e si sperava che il lunedì non piovesse.

Capitava e capita sempre più spesso che a Pasqua il clima invece sia ancora invernale ma, sole o pioggia, per questi due giorni festivi ormai molti preferiscono ritrovarsi al ristorante piuttosto che fare una gita all’aperto con pranzo al sacco. Non è solo il meteo a far cambiare abitudini: poco spazio nelle case moderne, poca voglia di cucinare e di sporcare per le donne che lavorano, ecc…, troppi finiscono per pranzare in ristoranti affollati, con menù non sempre a prezzo economico.
L’aspetto più triste è che si è ormai diffuso il maleducato comportamento per cui ognuno siede al tavolo a testa bassa per usare il cellulare invece che parlare con i commensali e gustare i piatti. Purché non disturbino, anche ai bambini, fin da piccoli, viene dato in mano il cellulare o il tablet, per guardare cartoni animati o giochi. È deprimente e senza senso uscire in compagnia per poi non interagire con chi è seduto vicino, né apprezzare il luogo, il cibo e non solo a Pasqua! Buona Pasqua e Pasquetta dunque cercando di ritrovare quell’atmosfera semplice, rustica e allegra, senza pretese, godendo di tutto ciò che fortunatamente oggi possiamo permetterci.
Ornella Olfi

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