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I misteri del black web

IOggi la nostra rubrica d’informatica indaga l’oscuro mondo del black web. Di cosa si tratta?
Dovete sapere che, nell’universo internet, oltre ai conosciuti protocolli http e w.w.w, ne esiste un altro: la rete invisibile conosciuta come black web o web sommerso. Si tratta di un insieme di risorse internet non segnalate dai motori di ricerca.
Indicativamente i comuni motori di ricerca (come yahoo e google) trovano fino a due miliardi di documenti online (pagine, immagini ecc.). Da un censimento fatto all’inizio del nostro secolo da organizzazioni americane è emerso che vi sono oltre 600 miliardi di documenti online. Il delta tra queste due cifre rappresenta ciò che c’è ma non si vede: documenti esistenti, ma non rintracciabili. Ecco il black web.  Il sistema di navigazione più usato nel black web è la rete TOR (the onion router), letteralmente “rete a cipolla” a causa della sua struttura stratificata. Questa rete permette un’altissima riservatezza nelle comunicazione perché, nelle reti normali conosciute (come spiegato nell’articolo precedente), i pacchetti dati sono gestiti, inidrizzati e controllati da server pubblici, che ne gestiscono il routing. Nella rete TOR invece i pacchetti dati non passano ai server pubblici, ma ai server TOR che funzionano come router creando una rete virtuale, a strati.  Ciò comporta una navigazione non soggetta a controllo, e con una privacy assoluta.
Come funziona? La rete TOR è facilmente accessibile scaricando un particolare software sul tuo computer che, una volta avviato, permette l’accesso a questa rete virtuale.
Per arrivare all’informazione desiderata e nascosta (exit node = informazione  riservata) è necessario attraversare e superare gli strati di questa “rete a cipolla”; la navigazione degli strati è crittografata, mentre l’informazione finale solitamente è in chiaro.
La rete TOR ha acquistato prestigio perchè è ricca di servizi nascosti che permettono l’anonimato sia per chi dà sia per chi cerca l’informazione. Si tratta di una vera privacy in cui si è sicuri di non essere rintracciati. Di conseguenza chi usufruisce di questa rete nascosta è perché ha desiderio di  fare tutto ciò che eticamente e moralmente non è permesso da norme morali, civili e sociali.  Si parla di illegalità in caso di scambi di materiali illegali: oggetti (come armi) e persone. Nel 2006, in Germania, abbiamo assistito a sequestri di server TOR per cercare la presenza di materiali non legali.

Novità dell’ultimo minuto:
Bitcoin in bancarotta  

Bitcoin è una moneta virtuale creata nel 2009 da un anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Si tratta di una moneta indipendente in internet, libera da tutti i vincoli che hanno le valute nazionali del mondo. I Bitcoin sono un esempio di “criptomoneta”: moneta virtuale vigilata dagli utenti stessi, riuniti in un network. Questa moneta era uno dei possibili pagamenti, la più utilizzata nei pagamenti black web. A fine febbraio 2014 il sito di Mt Gox (principale piattaforma di compravendite) sparisce nel nulla. Con la fuga di Mt Gox si dissolvono 750mila Bitcoin appartenenti a migliaia di utenti.
Arriva direttamente da Tokyo la notizia che Mt Gox ha presentato una domanda di bancarotta, già accolta dal Tribunale.
Cosa sia successo realmente a Mt Gox, almeno per adesso, è difficile da stabilire con certezza.
Per qualsiasi comunicazione, domanda, richiesta o proposta scrivi all’indirizzo mail press@hkstyle.it
Stefano e Alice – HkStyle.it

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