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GIULIETTA TURBODELTA, IL CANTO DEL CIGNO DELL’ AUTODELTA

Correva l’anno 1982, mentre gli azzurri alzavano al cielo la coppa del mondo, un marchio leggendario dell’automobilismo italiano, si accingeva a lanciare sul mercato quella che sarebbe stata la sua ultima creazione. Il motore era il consueto quattro cilindri in linea bialbero, in questo caso però montava una turbina KKK che ne faceva aumentare la potenza di ben quaranta cavalli, portandola sino a 170 cv. L’accoppiata carburatori turbo era del tutto inedita, sopratutto in anni in cui quasi tutte le case si convertivano all’iniezione, facendo morire così quasi definitivamente gli “anni d’oro “ dell’ epoca dei carburatori. Meccanica raffinata, al posteriore montava il ponte De Dion, il bilanciamento dei pesi era ottimo. La dinamica di guida entusiasmante così come si confà ad un’ Alfa Romeo. Originariamente montarono sui primi esemplari una turbina Avio che diede però problemi di affidabilità e fu così sostituita da una KKK appunto. Auto rarissima, prodotta in 361 esemplari di cui due però erano pre serie, per cui di fatto in 359 esemplari di serie. Considerate però che in virtù delle prestazioni (oltre 205 km/h ) e delle eccellenti doti da sportiva, di esemplari sani, ed originali ne restano pochissimi veramente !!! Ci sono stati anni in cui una Turbodelta costava davvero poco e tanti ragazzi dal portafogli leggero ma con il piede pesante ne hanno comprata una per divertirsi con un cavallo di razza a basso costo. La livrea era piuttosto particolare, anche qui però per riconoscerla serve un occhio esperto o almeno da appasionato. È bicolore, con cerchi in lega dedicati e gli interni sono rossi, il contrasto fra il nero della carrozzeria e gli interni, la rende molto aggressiva. Difetto di tutti i turbo di quel periodo il turbolag, ovvero la mancanza di coppia sotto un determinato numeri di giri, e il famoso “calcio nel sedere” che arriva al raggiungimento di un determinato regime di rotazione. Ma non si può parlare di un vero e proprio difetto, in quanto a quei tempi i turbo erano in linea di massima così. La considero un ottimo investimento, data la rarità e la scarsità di esemplari rimasti in buono stato ed originali. Sopratutto ci si porta a casa l’ultimo lavoro firmato Autodelta. I prezzi? Incribilmente ragionevoli in virtù del fatto che si parla di un’Alfa prodotta in così pochi pezzi. Possono bastare 30/35 mila euro per accaparrarsi un esemplare perfetto. Che dire, compratela ! Divertirsi con un’auto turbo degli anni 80 non ha prezzo !
Antonio Gelmini
Per curiosità o valutazione su vetture
di interesse storico inviare una mail a:
meccanicagelmini@gmail.com

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