Le radici di ogni problema, piccolino, fastidioso sassolino, o grande, pesante, opprimente, non sono fuori, nell’ambiente, nelle amicizie e negli amori, lealtà e tradimenti, sono dentro, nei pensieri e ragionamenti. Diserbiamo le anime dal dolore, sciacquiamo gli occhi con speranza e vero amore, trasformiamo la vita in arcobaleno in primaverile
L’anima selvaggia respira quell’empatia travolgente, percorre quel manto rossore imbevuto ad ogni passo dallo scroscìo di quel torrente, evolve la mente in un lascito d’appartenenza, respira l’intensità del luogo, assorbendo l’energia che emana. Scalvini Roberta
ZÖGN …E l’è amó zögn, e fenés a pò st’an la scöla. Come sèmper ma turna ‘n mènt ‘l zögn dè tacc agn fà, del mé ültim dé a le medie. S’ére ‘nvidiuza de le mé compagne che a utùer le sarés nade aànti a stüdià. Mé, da sübit, gh’ére
Quanto mi piace, quanto è bello, questo azzurro, luminoso, profondo invernale cielo, splendente, sorridente, puro come l’anima di un bambinello. Darina Naumova
Inebriarne freschezza, incantevole bellezza, no, non è solo una stagione è divisione tra domani ed ieri, pensieri bianchi e pensieri neri, sublime essenza dell’esistenza dell’universo. Disperso alito di vita in ogni atomo del creato, spirito di vita alato, respiro dei fiori, primavera-Speranza ed Amore! Darina Naumova
Fra le mani, mia madre nella giovinezza stringeva spighette piccole, dorate, spigolose le carezzava, ginnandole. D’incanto, si faceva bambina per antri e per zolle il passo faceva arrancare sino a giungere la dove, il sole nasce sin dove, l’eterno si mesce con il presente. Fantasie minute mute, zittite da candore
Ed il silenzio porta a sé il profumo della solitudine ed il sollievo, il sorriso di un bambino. Il ripetere di ogni anno che passa, gli angoli oscuri dove vive la povertà, una vetrina per ogni mancanza di umanità. Il calore del Natale, una ferita che porta a sé, mancanze…
Volti sereni di persone care, là in alto, posti sulla mensola che sovrasta il grande schermo. Finestra sul mondo, di mezze verità e altrettante bugie. Visi sereni, ignari di essere presenti solo in fotografia. Mi osservano alimentando il rimembro di passati pensieri; memorie formanti la persona che sono, grato per
Lo sento ancora, il grido della disperazione, a volte anche di notte. Il dolore che tormenta, a dormire ad occhi aperti, un pensiero fisso, la paura che fa tremare come foglie nella brezza del vento. Latita di gioia il cuore a vedere quello che non vorrei vedere… a volte vorrei
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