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VIAGGIO IN LIBIA 2011 2^parte

Ripartono al mattino, Eugenio da la moto a Ivano che purtroppo fa una brutta caduta, fortunatamente la conseguenza è solo un grosso ematoma sul fianco, se pur molto doloroso però, poteva andare peggio, ma i corvi quel giorno non c’erano. Questo altopiano è piatto al punto tale che quando il cielo è limpido e senza nuvole, al tramonto si vede il sole calare e quando arriva sulla linea dell’orizzonte da tondo si allunga sino a sparire ed è in questo istante che scaturisce il raggio verde alcune volte visibile ad occhio nudo, sembra impossibile ma è cosi. La traversata di circa 700 Km termina nel momento in cui incrociano la strada asfaltata, i giorni a disposizione stanno finendo, inizia il viaggio del ritorno, arrivano al campeggio che è già calata la sera, dopo una doccia rigenerante vengono invitati ad una festa Tuareg. Sopra un piccolo palco improvvisato, un complesso formato da Tuareg nel loro tipico abbigliamento suona una musica decisamente non commerciale, ma il ritmo e l’atmosfera sono decisamente coinvolgenti. Uomini e donne sono separati, se ballano i maschi non ballano le femmine e viceversa, il loro modo di danzare è ben diverso da quello degli occidentali e l’unica che accetta l’invito a danzare con loro è Clara che si integra perfettamente, balla tranquillamente sia col gruppo femminile sia con quello maschile. A metà serata un Tuareg vestito di bianco offre ai loro ospiti la cena, un gesto molto apprezzato dal gruppo, anche perché alcuni di loro hanno rinunciato alla propria razione. Il mattino seguente partono, direzione Sabrata, sono molti i Km d’asfalto da fare, verso sera la batteria del Pikap si esaurisce, non funzionano più i fanali, ma arrivati in un villaggio Omaro si ferma, si allontana tornando poco dopo con una batteria nuova, alle sue spalle compare un libico con una ciotola di cibo ed un cucchiaio che offre alla guida la quale accetta ben volentieri il lauto pasto che consuma mentre è al volante. Arrivano a Sabrata di notte dove dormono in tenda, ignari che al loro risveglio uno scenario di rovine romane li avrebbe sorpresi. Visitano queste antichità perfettamente conservate e fanno un tuffo nel passato ammirando l’architettura, opera dei loro avi. C’è ancora molta strada da fare per arrivare in frontiera, ma una tappa nella Piazza Verde a Tripoli se la concedono, tutto è tranquillo, nulla fa prevedere ciò che succederà in futuro. Passano la frontiera senza problemi, uscendo in breve tempo anche dalla frontiera tunisina, decidono di costeggiare il mare, ma il traffico è talmente intenso ed i paesi tunisini attaccati l’uno all’altro colmi di persone a piedi che rallentano il percorso, rimpiangendo il deserto decidono di abbandonare la costa, ma di sera un forte temporale li coglie mentre fanno il campo in mezzo agli ulivi, tuoni e fulmini mai sentiti prima, così vicini che per chi dorme in tenda in mezzo agli alberi si rivela una situazione poco piacevole, ma era l’unico posto dove pernottare. Fortunatamente il sole splende al mattino, i nostri si accorgono che le tende sono posizionate in un punto dove si è raccolta l’acqua piovana, altro rimpianto per il deserto, ma anche questo è viaggiare. Prima d’imbarcarsi hanno tutto il tempo di gustarsi un tè ai pinoli sul belvedere di Sidi Boussaid, per poi concedersi un succulento pranzo a base di pesce scelto precedentemente da loro stessi con l’imbarazzo della scelta, pesce fresco di ogni tipo e cucinato a dovere, consumato in un locale frequentato solo da gente del posto, un’altra bella esperienza. E’ giunta l’ora dell’imbarco, ma il tempo per scrivere sulla sabbia in riva al mare “Fine viaggio 2011” ed immortalarlo con una ripresa c’è. Le formalità sono abbastanza veloci, il mare è tranquillo e in men che non si dica Genova appare all’orizzonte. Il viaggio è finito e nulla di ciò che hanno vissuto ha fatto pensare per un solo momento che pochi giorni dopo il loro ritorno, in Libia sarebbe successo ciò che è successo, perché tutto era tranquillo il popolo libico non merita di vivere ciò che sta vivendo. Brunelli Clara Settembre 2011

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