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TRE ATTI, DUE TEMPI di Giorgio Faletti

Giorgio Faletti, astigiano, dopo il successo come talento comico, è diventato anche brillante autore di canzoni e in seguito scrittore thriller di enorme fortuna: Io uccido (2002) ha venduto più di tre milioni di copie. Sulle stesse orme i romanzi Niente di vero tranne gli occhi (2004) e Fuori da un evidente destino (2006). Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Pochi inutili nascondigli. Ha scritto due racconti per le antologie Crimini (Einaudi Stile libero, 2005) e Crimini italiani (Einaudi Stile libero, 2008).
Silvano Masoero detto Silver è un sessantenne, un  ex pugile ed un pregiudicato che ha pagato il suo conto con la società ma non con la sua coscienza. Era un campione acclamato ma per danaro ha venduto un incontro, la sua carriera, la sua onestà.  Dopo la prigione ha trovato chi gli ha dato l’opportunità di reinserirsi nel mondo del lavoro offrendogli un posto di magazziniere in una squadra di calcio. Da allora non ha più disatteso la fiducia riposta in lui ma nonostante ciò, ancora oggi, non sa darsi pace; non si è mai perdonato quell’errore. La squadra di calcio dove lavora è una squadra di provincia ma è la prima in classifica della serie B e manca una sola partita alla fine del campionato; bisognerà mettercela tutta per vincere ed entrare nel girone delle grandi; la serie A.  Il capitano, soprannominato il Grinta, é osannato da tutti i tifosi, è il vero trascinatore del gruppo, con la sua passione, la sua bravura e l’impegno ce l’ha fatta a riscattarsi dall’etichetta provinciale di ”figlio del pregiudicato” ed anche Silver sembra uscito dall’anonimato perché il Grinta in realtà si chiama Roberto Masoero ed è suo figlio.
Quando sei un pregiudicato non è mai facile instaurare un buon rapporto con un figlio, c’è sempre qualcuno che sa e che al momento giusto, crudele e puntuale, è pronto a sbattere in faccia la realtà e così è stato anche per Roberto che ha subìto per la colpa del padre. Tra i due la fedina  penale ha sempre aleggiato come un’eclissi, abitavano nella stessa casa, parlavano, facevano le cose che un genitore ed un figlio fanno di solito ma si sono sempre visti sfocati e per quanti sforzi facessero non sono mai riusciti a guardarsi in viso, a focalizzarsi, ad essere complici nei sentimenti. Per essere obiettivi gli sforzi erano solo di Silver, come la colpa.
Il mondo del calcio è un ambiente dove girano molti soldi, mass media, diritti televisivi, ingaggi stratosferici, scommesse e corruzione. A volte è difficile rifiutare certe allettanti offerte con le quali ti sistemeresti per il resto della vita così, qualche giorno prima della finale, Silver intercetta una conversazione del figlio con una personaggio losco ed intuisce che  sta mettendosi nei guai. La vita gli è stata maestra e non può, non vuole permetterlo ed allora deve escogitare uno stratagemma perché ciò non accada… Il romanzo tratta temi d’attualità: il conflitto tra genitori e figli, la corruzione nel mondo del calcio e della società in generale, la mancanza di prospettive per i giovani, le responsabilità di ognuno di noi ed i sentimenti che accompagnano la nostra vita. 
Un libro che esula completamente dai precedenti dell’autore, di facile lettura che, pur non essendo un thriller,  lentamente ti cattura, è una storia mesta che potrebbe adattarsi a molte realtà d’oggi; questo padre molto solo e schivo che, a causa del suo passato, vive il presente senza grandi aspettative, un antieroe come tanti nella vita di tutti i giorni.

Gaboardi Angela

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