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Tempo di fine estate

Il sole inizia a tramontare prima ed addolcisce la forza dei suoi raggi e, così, ti adula fino a farti pensare che se fosse sempre così sarebbe bello se fosse estate per sempre.
Verrebbe voglia di fermare il tempo. Sospenderlo. Lasciarlo lì un po’ in mezzo al nulla. Una sensazione di vuoto incredibilmente familiare in cui non accade nulla. Non accade assolutamente nulla, sì ho scritto nulla. N u l l a. Paura?
Qua non si tratterebbe dell’illusione di prolungare un momento perfetto, abbiamo eliminato le stupide illusioni che hanno addirittura un cartello, con tanto di freccia rossa puntata addosso, con su scritto “Hey! Sono una Stupida Illusione!”.
E non sarebbe nemmeno il caso di un inane crogiolìo nella tristezza, un po’ depresso un po’ romantico che non porterebbe in alcun luogo se non in un pantano un po’ fuori stagione.
Ci vorrebbe un pulsante “Pause” in cui io stessa verrei fermata. Non mi interesserebbe poi così tanto proseguire la mia strada se tutto intorno è fermo. Nessuna azione, nessuna passione. Nessuna attesa, nessun umore. Sarebbe poi naturale ripassare sullo stesso pulsante; riprenderebbe tutto esattamente dove era stato fermato. Con gli stessi piccoli problemi, con le stesse piccole soddisfazioni, con le sfide e le prove. Con i cambiamenti e con qualche sparuta certezza. Sarebbe ancora lì tutto il bello da vivere che aspetta. Non è neanche vero che aspetta, semplicemente sta al suo posto lasciando che tempo e strade portino avanti.
Se solo ci fossero dei momenti in cui sentirmi meno bene, allora sarebbe più facile. Invece la facilità, evidentemente, non mi interessa e se c’è una matassa da ingarbugliare, la mia goffaggine ci arriva ben prima del mio presunto cervello con la sua logica non lineare. Sarebbe più facile, dicevo, ma qua ci sono troppi condizionali e troppi periodi ipotetici.
Dove pensiamo di andare con la sola bella grammatica italiana e i suoi tempi verbali?
Stefania

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