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TEMPO

Seguire i pazienti nell’ambito delle cure palliative fa riflettere. Vedere da una volta all’altra il decadimento che avanza, fa riflettere. Così stamattina riflettevo sul tempo.
Troppo tempo, o troppo poco, ma poi c’è il tempo che c’è, e non siamo noi a deciderlo.


Ciò che però possiamo decidere è cosa fare del tempo che abbiamo: possiamo farlo scorrere via, disperso in attività senza senso o che fanno male al corpo o alla psiche, oppure possiamo viverlo con pienezza, a portare significato e benessere. E vale sia quando pensiamo di avere ancora molto tempo davanti a noi, sia quando la clessidra fa scorrere gli ultimi granelli di sabbia.


Tanto tempo, poco tempo…


Finché c’è vita c’è tempo, c’è un tempo da vivere in qualche modo. Guardo il lento decadere che a ogni visita avanza un passo in più. Qualcuno è felice che i passi siano lenti altri vorrebbero che finisse tutto in fretta. Una donna quasi mia coetanea, una settimana fa mi diceva di godere ancora del cielo e degli alberi che vedeva dalla finestra, delle chiacchierate anche telefoniche con gli amici, della presenza dei familiari.

Ieri mi diceva che stava arrivando il tempo del silenzio, e che aveva bisogno di restringere l’orizzonte del suo sguardo. Tempo.

Invito e monito a non sprecarlo, a viverlo seguendo l’andamento naturale del suo scorrere, senza accelerare, senza indulgere. Stare nel tempo che ci è dato, momento per momento, passo dopo passo.
E oggi c’è il sole, cammino nel cielo azzurro e terso, nell’aria fresca, e sono viva.
sguardiepercorsi

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