In una societá dove sembra che i valori vadino via via sgretolandosi; dove nonostante l’esperienza della pandemia che ci ha visti costretti a mettere in prima fila il bene comune tutto giri ininterrottamente attorno all’IO, supremo e vigoroso, inattaccabile.
Esperienze di vita comune, di branco, come quella su cui viene improntata la regola degli scout, aiuta a capire l’importanza della condivisione, del mostrare le proprie fragilitá o ricchezze, pregi o difetti per farne ponte di lancio verso la maturazione e la consapevolezza di non essere soli bensì parte di una comunitá.
Nasce spontaneo il desiderio di spandere la voce per non lasciar cadere nell’”oblio una possibilitá’’ di vita. Opportunità reale, semplice, concreta quella che viene offerta ai piccoli lupetti, accompagnamento verso una consapevolezza matura e pulita.
Papa Giovanni Paolo II in uno delle ultime apparizioni pubbliche si rivolgeva ai giovani esortandoli, ammonendoli di non arrendersi ad un mondo in cui bambini e donne morivano di fame; ad un mondo fatto di guerre e d’ingiustizie, di egoismi e di solitudini. Solo in Cristo la vita e la verità, l’essenza della gioia pura.
Esperienze di vita di branco aiutano i piccoli a diventare grandi nella mente e nel corpo, nello spirito. Poichè i piccoli di oggi saranno uomini e donne del domani, pilastri di una società sana.
A tutti gli scout grazie per la genuina passione con cui passo dopo passo portano innanzi il cammino.
Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste
