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Ricomincio da te di Eliy Moreno

Nato nel 1976 a Castellón de la Plana, in Spagna, Eloy Moreno, è un  informatico alla sua prima esperienza letteraria. Non trovando un editore ha deciso di pubblicare il romanzo a sue spese e non trovando un distributore ha deciso di distribuirlo da sé nelle varie librerie. In poco tempo  questo romanzo ha venduto 3000 copie e le case editrici hanno iniziato ad interessarsi al libro. Nel gennaio 2011 il romanzo è stato pubblicato con una tiratura di 60.000 copie ed ha scalato le classifiche delle librerie spagnole, dove è rimasto per mesi.

Il protagonista narratore è un quarantenne frustrato e stressato  che, insoddisfatto della “piega” che ha preso la sua vita, fa un bilancio con quelle che erano le sue aspettative ed i suoi sogni.  Da ragazzo aveva Toni, l’amico col quale divideva tutto, ma una ragazzata provoca un incidente che raffredda i legami tra le rispettive famiglie e successivamente li separa. Nel tempo i due si ritrovano e quando sembra che il legame si sia rinsaldato incontrano Rebeca, (Rebe), una bella e brillante ragazza di cui s’invaghiscono entrambi. Lei, tra i due, sceglie lui e quindi perde definitivamente l’amicizia di Toni.
Lui e Rebe vivono i primi due anni di matrimonio riservando l’uno per l’altra tutte le attenzioni di due giovani innamorati poi, inaspettatamente, l’arrivo di un figlio. La nascita porta con sé nuove speranze ed il desiderio di condividere una nuova vita che era parte di loro ma, contemporaneamente, porta via il poco tempo di cui dispongono per amarsi. Le loro vite si focalizzano su Carlitos che si accaparra il loro tempo, le loro carezze, i loro baci.
Lentamente iniziano a trasformarsi in due sconosciuti, cominciano a recriminarsi a vicenda una serie di sciocchezze; scompaiono gli interessi personali e quelli comuni: fine delle passeggiate solitarie, dei pomeriggi sulla spiaggia, delle serate di cena e cinema. Il lavoro, il figlio e le incombenze quotidiane prosciugano le loro energie e non gli permettono di vedere alcuno spiraglio in quella routine.
Rebeca è una persona che ha bisogno di sentirsi libera per poter iniziare qualcosa, per creare, per sentire di crescere ma, pur cercando alternative al menage famigliare non trova vie d’uscita e rinuncia a lottare sprofondando così in un tunnel sempre più stretto e più buio.
Lui, consapevole che la vita non può essere solo una serie d’incombenze che lo imprigionano in pochi spazi: casa, ufficio, supermercato, si sente sempre più alienato da tutto cos’ì, quando in ufficio gli spariscono le penne, s’inventa d’indagare per scoprire chi se ne appropria.
Inizia a rimanere al lavoro fino a tardi. Diventa un’abitudine.
Curiosare nelle scrivanie dei colleghi è come frugare un po’ di più dentro le loro vite ma non é  altro che una scusa per riempire, con un qualcosa, una vita troppo vuota.
Ormai con Rebe divide la casa; ma vivono separati, dormono uno accanto all’altra; ma si svegliano sempre lontani. Cosa li tiene ancora sotto lo stesso tetto?
“Ogni sera mi costava sempre di più tornare a casa ed ogni sera aspettavo sempre a lungo prima di aprire la porta. Quanto tempo sarebbe passato prima di perderla?”
E’ un uomo in crisi, solo davanti a se stesso: non ha scuse né attenuanti, non serve cercare di capire quando la situazione sia precipitata, di chi sia la colpa; importa solo capire se davvero non sia possibile rimediare.
E’ difficile assumersi il rischio di cambiare una vita basata sulle abitudini e ricominciare da capo ma quando tutto va male cosa può succedere di peggio?
Con questa convinzione il protagonista  sogna di “ricominciare” e tenta di farlo.
Nella realtà, purtroppo, per ricominciare non sempre si riesce a sognare e ad avere il coraggio fare un salto “al buio”; di affrontare delle incognite. Quando tutto sembra irreversibile e non s’intravedono sbocchi per modificare una situazione insopportabile, l’epilogo, a volte, può essere tragico. Le cronache dei mass media ce ne danno conferma quasi quotidianamente.
L’autore descrive benissimo il “mal di vivere” della società moderna imprigionata nei molteplici, monotoni, impegni quotidiani che assorbono tempo ed energie. E’facile, per rincorrere necessità che tali non sono,  perdere di vista i veri valori: i sentimenti e quei piccoli gesti veramente importanti per una vita famigliare serena ed appagante.
Gaboardi Angela

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