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Polonia: Cracovia – Auschwitz

L’architettura gotica, rinascimentale e barocca della Città Vecchia (Stare Miasto) è mirabile testimone della lunga e gloriosa storia di Cracovia: al centro del nucleo medievale, conservatosi quasi completamente intatto, vi è la Piazza del Mercato, la più grande piazza medievale d’Europa, un quadrato di 200 metri di lato (Rynek Głowny), attorno alla quale sorgono bellissimi palazzi dei secoli XVII e XVIII, alcuni dei quali di impronta veneta, la torre civica del Municipio, il grande Mercato dei tessuti (Sukiennice) e soprattutto la Basilica di Santa Maria. Attorno alla Città Vecchia correva una possente cinta muraria completamente abbattuta, ad eccezione di un breve tratto superstite contiguo alla porta di San Floriano e al Barbacane, durante la dominazione austriaca. Sul suo antico tracciato oggi sorge il giardino del Planty. L’altro nucleo storico di Cracovia sorge a sud della Città Vecchia, sulla collina di Wawel (residenza dei re di Polonia fino al XVII secolo), dove si trovano le più importanti vestigia: la chiesa dei Ss. Felice e Adaucto (IX secolo), il Castello con il cortile rinascimentale degli architetti fiorentini Francesco della Lora e Bartolomeo Berecci, la Cattedrale, che racchiude le tombe dei re polacchi a partire dal Trecento e la cappella funeraria del re Sigismondo I, d’impronta italiana al pari della chiesa barocca dei Santi Pietro e Paolo, la più bella dell’Europa centrale nel suo genere. A sud della Città Vecchia sorge il quartiere di Kazimierz, il centro della vita religiosa e sociale della Cracovia ebraica fino alla deportazione di massa della comunità locale avvenuta durante l’occupazione nazista. Il centro storico di Cracovia è patrimonio dell’umanità tutelato dall’UNESCO dal 1978.
Nei dintorni di Cracovia, a Wieliczka, si trova l’antica miniera del sale, anch’essa monumento UNESCO.
Architetture religiose
La Basilica di Santa Maria, la Cattedrale di Wawel e la Chiesa di Sant’Adalberto.
La più conosciuta chiesa di Cracovia è senz’altro la Basilica di Santa Maria che non passa inosservata sia per la posizione, nel pieno centro della città nella Piazza del Mercato, sia per l’imponenza delle sue due torri, una di guardia l’altra campanaria. Del XIV secolo, raggiunge 80 metri di altezza ed è nota oltre che per le sue vertiginose architetture, per un importante pala d’altare lignea al suo interno scolpita da Veit Stoss, la più grande al mondo. Da una delle due torri della chiesa viene ogni ora intonata la celebre Hejnał, la “chiamata a raccolta” tradizionale mai interrotta dall’invasione della città dei tartari. Proprio accanto a Santa Maria, nella stessa Piazza del Mercato, è situata la piccola e pregevole Chiesa di Sant’Adalberto (Kościół św. Wojciecha), che con circa mille anni di storia è una delle più antiche chiese in pietra erette in tutta la Polonia. Ben più antica di circa quattro secoli della sua imponente controparte, appare oggi curiosa nella piazza per le sue esigue dimensioni.
Parimenti antica e celebre è la Cattedrale del Wawel, facente parte dell’omonimo complesso antico della città situato sull’altrettanto omonima collina. È considerata il santuario nazionale polacco ed è il luogo dove storicamente venivano incoronati i sovrani polacchi. Costruita anch’essa nel XIV secolo, ospita nel suo complesso la celebre Cappella di Sigismondo, uno degli esempi architettonici più pregevoli della città ed eretta il secolo successivo rispetto alla cattedrale dalla dinastia Jagellonica.
Le Chiese di San Francesco e Sant’Andrea
Le due chiese principali non sono le più antiche: la Chiesa di Sant’Andrea ad esempio è del 1098, costruita in circa 20 anni in stile romanico e dagli interni barocchi del XV secolo, uno dei pochi edifici salvati dalle devastazioni tatare: particolarità della chiesa sono le feritoie tipiche del tempo che rendevano questi edifici luoghi di culto ma anche di difesa. La Chiesa di San Francesco, situata nella strada Florianska di fronte al Palazzo Arcivescovile, è invece del 1269 e più che per le sue sobrie e semplici forme architettoniche è apprezzata per le sue splendide vetrate dell’artista polacco Stanisław Wyspiański.
La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, in stile barocco e attorniata dalle imponenti 12 statue degli apostoli, è la più apprezzata chiesa del XV secolo dopo la Chiesa del Gesù di Roma. La Chiesa di San Floriano nella strada Warszawska, all’inizio della Strada Reale, è una chiesa collegiata che ospita un mausoleo dove sono custodite le reliquie di San Floriano, santo patrono della Polonia.
Altre chiese di interesse sono la chiesa barocca di Sant’Anna costruita tra il 1689-1705 da Tielman van Gameren; la Chiesa di Santa Barbara, anch’essa con interni barocchi nella piazza Mariacki, vicino alla Basilica della Vergine Maria; e la Chiesa barocca di San Bernardo vicino a Wawel, con numerosi dipinti al suo interno. Al di fuori della Città Vecchia sono da annoverare le gotica Basilica della Santa Trinità in piazza Dominikanski e la Chiesa del Corpus Christi nel quartiere di Kazimierz databile al XIV secolo e contenente un alto altare del 1634. Sempre a Kazimierz si trova la chiesa di San Michele Arcangelo e San Stanislao (Skałka), luogo del martirio di san Stanislao vescovo e oggi luogo di sepoltura di famose personalità polacche come lo storico Jan Długosz, Wincenty Pol, Józef Ignacy Kraszewski, Adam Asnyk, Stanisław Wyspiański, Jacek Malczewski, Karol Szymanowski, Ludwik Solski e Czesław Miłosz.
 La Vecchia Sinagoga
Particolare interesse suscita la Chiesa di San Casimiro Principe (Kościół św. Kazimierza Królewicza), sempre nella Città Vecchia, sia per l’adiacente monastero francescano barocco, sia soprattutto per la cripta con relative catacombe: questa parte della Chiesa contiene alcuni dei luoghi più segreti ed affascinanti della città, come l’area delle mummie, circa mille, conservate nella cripta ed esposte ogni 1º novembre ai visitatori. La Chiesa della Madre di Dio nel moderno quartiere comunista di Nowa Huta è invece il contributo religioso della città alle architetture moderne. Nel quartiere ebraico di Kazimierz ci sono oltre alle chiese cristiane, numerose sinagoghe, tra le quali spicca senz’altro la Sinagoga Tempel in stile neo-moresco costruita nel 1860 e danneggiata durante la seconda guerra mondiale e per importanza di culto la Vecchia Sinagoga, ad oggi attive.
Campo di concentramento di Auschwitz
Per campo di concentramento di Auschwitz (in tedesco Konzentrationslager Auschwitz o anche KL Auschwitz) si intende il vasto complesso di campi di concentramento e di lavoro che formarono un sistema concentrazionario situato nelle vicinanze di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), città della Polonia meridionale. Oltre al campo originario, denominato Auschwitz I, durante il periodo dell’Olocausto, nacquero diversi altri campi del complesso, tra cui il famoso campo di sterminio di Birkenau (Auschwitz II), situato a Birkenau (in polacco Brzezinka), il campo di lavoro di Monowitz (Auschwitz III), situato a Monowitz, (in polacco Monowice), e altri 45 sotto-campi costruiti durante l’occupazione tedesca della Polonia in cui i deportati venivano utilizzati appositamente per lavorare nelle diverse industrie tedesche costruite nei dintorni.
Il complesso dei campi di Auschwitz, il più grande mai realizzato dal nazismo, svolse un ruolo fondamentale nel progetto di “soluzione finale della questione ebraica” – eufemismo con il quale i nazisti indicarono lo sterminio degli ebrei (nel campo, tuttavia, trovarono la morte anche molte altre categorie di internati) – divenendo rapidamente il più efficiente centro di sterminio della Germania nazista. Auschwitz, nell’immaginario collettivo, è diventato il simbolo universale del lager, nonché sinonimo di “fabbrica della morte”, realizzato nel cuore dell’Europa orientale del XX secolo.
Nel 1947 il parlamento polacco deliberò la creazione di un memoriale-museo che comprese l’area di Auschwitz I e Auschwitz II. Nel 1979 il sito venne dichiarato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
La denominazione iniziale Auschwitz Concentration Camp verrà ufficialmente cambiata in Auschwitz Birkenau – German Nazi Concentration and Extermination Camp (1940-1945) nel 2007, su richiesta della Polonia.
Storia
Basilica di Wadowice
Il luogo venne menzionato per la prima volta nell’anno 1327. Già due anni prima, nella valle della Skawa, venne però costruita una chiesa, fino al 1335 dipendente da Mucharz, poi da Woźniki. Appena dopo il conferimento del titolo di città, nel 1430 venne devastata da un grave incendio che la retrocesse a cittadina di scarso interesse. Wadowice continuò a conservare i diritti civici, anche se la ricostruzione risultò difficoltosa a causa di incendi, guerre ed epidemie. Fino alla metà del XV secolo Wadowice appartenne al ducato di Oświęcim, poi a quello di Zator. Nel XVI secolo la città si sviluppò come centro commerciale ed artigianale. La chiesa, nel XVI e XVII secolo, era sottoposta al monastero cistercense a Mogiły (che si trova nella zona di Nowa Huta a Cracovia). Nel 1726 scoppiò un altro incendio che distrusse anche la chiesa.
Piazza di Giovanni Paolo II a Wadowice
Dopo la prima ripartizione della Polonia nel 1772, Wadowice venne annessa fino al 1918 al ducato di Zator, all’interno del regno di Galizia e Lodomeria, nell’orbita degli Asburgo.
Nel XIX secolo sorsero importanti industrie, in prevalenza per la produzione di merci. In questo periodo circa il 20% dei 10.000 abitanti di Wadowice era ebreo. Nel 1867 Wadowice divenne capoluogo distrettuale e dal 1918 al 1939 sede amministrativa del distretto di Wadowice. Durante l’occupazione nazista, tra il 1939 e il 1945, il fiume Skawa costituì il confine tra il Governatorato Generale di Polonia ed il Reich germanico e Wadowice venne inserita all’interno del distretto germanico di Bielitz. In quest’epoca vennero eretti un campo di prigionia, di pena e un ghetto.
Dopo la seconda guerra mondiale la città di Wadowice tornò ad essere un capoluogo distrettuale polacco, status che perse nel 1975 e che però riottenne nel 1999 con la riforma riguardante le suddivisioni amministrative in Polonia.
Attrattive turistiche
Da ormai molti anni il punto di attrazione principale di Wadowice è la casa natale di Karol Józef Wojtyła, Papa Giovanni Paolo II, dove il futuro pontefice nacque il 18 maggio 1920 come terzo figlio di Karol Wojtyła e Emilia Wojtyłowa; si tratta di una casa piuttosto modesta situata in via Rynek 3 al primo piano. L’edificio, che ora è un museo, è molto frequentato, soprattutto dopo la morte del Santo, da pellegrini italiani.
Un altro luogo turistico, in piazza Jana Pawła II, è la Basilica risalente al XIV secolo, chiesa parrocchiale. Reperti della città e della regione si trovano nel museo “Muzeum Miejskie w Wadowicach” ul. Kościelna 4. Gli edifici più vecchi risalgono al XIX secolo.
Miniera di sale di Wieliczka
La miniera di sale di Wieliczka è situata nella città di Wieliczka, nell’Area metropolitana di Cracovia, in Polonia. È stata utilizzata per l’estrazione del sale dal XIII secolo al 1996. È una delle più antiche miniere di sale al mondo, la più antica si trova a Bochnia, sempre in Polonia, a 20 km da Wieliczka. La miniera raggiunge una profondità di 327 metri e presenta gallerie e cunicoli per un’estensione totale di più di 300 km.
La miniera di sale di Wieliczka ha 3,5 km disponibili per le visite turistiche (meno dell’1% della lunghezza totale delle gallerie), che includono statue di figure storiche e religiose, tutte scolpite dal minatori direttamente nel sale. Anche i cristalli dei candelieri sono stati forgiati nel sale. La miniera presenta anche stanze decorate, cappelle e laghi sotterranei, e mostra la storia della miniera. Quella di Wieliczka è comunemente detta “la cattedrale di sale sotterranea della Polonia”, ed è visitata ogni anno da circa 800.000 persone.
Czestochowa
Il santuario di Częstochowa è uno dei più importanti centri di culto cattolico della Polonia. Ogni anno vi giungono oltre quattro milioni di pellegrini. Il santuario si trova nella città di Częstochowa.
 Santuario di Częstochowa
A Jasna Góra (lat. Clarus Mons, ita. Monte Chiaro) è conservata l’icona della Madonna di Częstochowa, così cara al popolo polacco da meritare a Czestochowa il titolo di Capitale della Corona di Polonia. Fondato da Luigi I d’Ungheria e dal suo collaboratore di corte Ladislao di Opole, il santuario è curato da sempre dall’ordine ungherese dei Paolini. Da allora i re polacchi hanno sempre indirizzato a Jasna Góra una grande venerazione. Il principe Ladislao Jagiello, fu fondatore della chiesa. I re, ad incoronazione avvenuta, erano soliti recarvisi per rendere omaggio alla Madonna Nera. L’unico a non esserci mai andato è stato l’ultimo re.

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