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PETYA DUBAROVA

“Perdono, Sonno, Memoria.
Dietro le mura della grande casa, SEGRETO”


Sono le ultime parole della giovane Petya Dubarova, che ha lasciato nel suo diario.
I suoi pensieri e le sue delusioni continuano a suonare profetici per più di 40 anni e la sua poesia ispira sempre di più le giovani generazioni. Vi presentiamo alcune delle sue poesie tradotte dagli alunni della nostra scuola bulgara di Milano, accompagnati da disegni.
Darina Naumova

Poesia di Petya Dubarova, poetessa bulgara, suicidatasi a soli 17 anni, per motivi non del tutto chiari, si presume per accuse non giustificate tradotta dagli alunni della nostra scuola bulgara di Milano, accompagnati da disegni.
Scuola Bulgara di Milano

CHE FOSSI UNA RAGAZZA SOLARE

Nelle mie mani si posa il sole rosso,
dolce e luminoso come colomba scarlatta,
si rannicchia in me sorridente,
cantando con pulso ardente.
Vorrei avere sole per tutta la vita,
e le mani sempre in fiamme,
portare respiro di un sole che non si spegne,
bruciare veemente, senza placarsi.
E che mi guardi sorridendo
e la gente dicendo:”E una ragazza solare”,
nelle sue fulgide vene
il soffio del sole col sangue scorre.
E quando io muoio affaticata,
vorrei che esso con me non si freddi,
ma luminoso come il mio sangue rosso,
si illumini sopra giardini e sopra le terre.
Che voli tra gente felice
di sé e di me raccontando,
e io sarò viva, sempre viva sarò,
perché il mio sole non tramonterà.

Traduzione: Scuola Bulgara di Milano

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