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ONESTA’: VALORE DIMENTICATO

Vi siete mai soffermati sulla parola ONESTA’…? Era il 1964, avevo 10 anni, i miei genitori stavano attraversando un periodo MOLTO, MOLTO DIFFICILE: famiglia…lavoro salute… Io ero “confinato” a Genova Nervi, in un collegio dove frequentavo la quinta elementare. Nonostante l’alto contesto del collegio, mi sentivo “solo”… non “abbandonato”, ma “solo” … solo perché non ero con i miei genitori, ma… il grande amore che avevo nei loro confronti, mi faceva accettare questa situazione in nome delle difficoltà che stavano attraversando.

Ho imparato così a sopportare il grande dolore della solitudine e forse questo ha contribuito a forgiare il mio carattere, i miei valori, i miei sentimenti. Era nata da pochi mesi mia sorella … non ricordo di averla vista alla nascita … ho un lontano ricordo del Battesimo di lei, quando già aveva pochi mesi … non so… non ricordo ! Era tanto tempo che non vedevo i miei genitori, in collegio, e quella sera con un compagno avevamo fatto una “marachella” . A seguito di ciò ed a seguito dei rimproveri e del castigo ricevuto, il compagno pretendeva di parlare con i genitori..; dal canto mio, mi sono rannicchiato in un angolo riflettendo sull’accaduto, su ciò che non avrei dovuto fare e perché. – Avevo sbagliato e ritenevo giusto pagare, perciò, in silenzio, ho accettato il castigo! – CON ONESTA’. Le istitutrici, commentavano l’accaduto e una di loro apprezzò il mio gesto. Questa piccola esperienza mi aveva fatto comprendere una cosa importante della vita : “tutti possiamo sbagliare … basta poi capire … e accettarne le conseguenze!” Da allora ho imparato a riflettere molto, prima di fare qualsiasi cosa! I giovani … le persone: “i personaggi” … i politici, oggi accettano le conseguenze delle loro azioni?? Ma… non volevo parlare di questo episodio così particolare della mia vita. La mia premessa voleva focalizzare un altro tipo di ONESTA’: le “morti bianche” riguardo i suicidi che si avvicendano in questi mesi: in particolare riguardo gli imprenditori, che per problemi di lavoro, si suicidano perché non più solvibili finanziariamente !! – Non più solvibili perché QUALCUNO NON ha pagato le prestazioni dei lavori eseguiti. – Non più solvibili perché SCHIACCIATI da interessi da strozzinaggio e da debiti verso le istituzioni …. – Non più solvibili perché il loro mercato si è CHIUSO e non hanno più richieste da parte dei loro clienti…. Queste persone, si sentono tanto ONESTE da non sopportare il disagio di sentirsi debitori insolventi …. Tanto ONESTE da togliersi la vita, perché “PER LORO” la parola data è SOPRA TUTTO, oltre la loro vita!! Le notizie dei loro gesti passa inosservata … due parole al telegiornale, niente sui giornali … E ….cosa dire dei lavori non pagati per cavilli istituzionali ? Di chi è la responsabilità di queste “MORTI BIANCHE “ sul lavoro?? Saluti, Mario Genini – mariogena@gmail.com

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