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MAI MI SAREI ASPETTATO…

C’è una frase che mi sento ripetere più o meno tutti i giorni: “non mi sarei mai aspettato/a di vivere questo”. La vita, nel bene e nel male, giunge in forme inattese. Spesso, non gradite.
E il vissuto con cui mi confronto quotidianamente è proprio quello del sentirsi imprigionati in condizioni non volute. Per questo penso spesso alle statue dei Prigioni di Michelangelo. Quelle immagini continuano a parlarmi della fatica di ogni vita, di quanto siamo imprigionati in materia che ci trattiene e ci toglie libertà. Da lì, strade diverse sono possibili, dal rimanere fermi al cercare -in vari modi e tempi- di andare oltre il limite, di limare la linea di confine. Lo scolpire di Michelangelo dava forma togliendo: metafora di vita.
Quanta fatica, quanta pena, quanto lavoro…
Quando si sentono i vincoli della pietra che imprigiona le nostre vite, le nostre potenzialità, o i colpi dello scalpello che sbaglia e rovina qualcosa di finito o che sembrava tale, è difficile reggere l’urto.
Ha da passà ‘a nuttata. E sembra non passare mai. Lavoro per aiutare le persone a cercare gli strumenti utili per vivere quelle lunghe notti dell’anima. E magari, per far sì che da quelle notti riescano a tirare fuori qualcosa di significativo. E lavoro per me, per le mie notti dell’anima. Ciò che riusciamo a fare di quelle notti è l’opera della nostra vita.
sguardiepercorsi

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