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IL VECCHIO MESTIERE DELL’OMBRELLAIO

“Aprile apriletto, ogni giorno un goccetto” è uno dei tanti proverbi che “dovrebbero” definire un mese molto piovoso, ma, com’è evidente da anni, le stagioni non sono più ben distinte, perciò può capitare che aprile sia più asciutto di altri mesi…In tema di pioggia, l’accessorio principale a cui si pensa è l’ombrello: se si confronta la qualità media di vari tipi di ombrelli in vendita attualmente, ci si rende conto di quanto poco valgano. Spesso piogge battenti e vento rompono infatti anche ombrelli usati pochissimo, non sempre costati pochi euro, ma di scarsa qualità; fa eccezione qualche raro tipo di ombrello di buona fattura. I mini ombrelli, poi, seppur comodissimi da tenere in borsetta per piogge improvvise quando si è fuori casa, durano proprio “da Nedal a San Stéfen”, come si diceva una volta, proprio niente. Anni fa costruivano ombrelli molto più robusti e resistenti, dal telaio alla stoffa, per questo oltre che durare parecchio, all’occorrenza valeva la pena farli riparare. Duro il mestiere dell’ombrellaio, che girava regolarmente per le strade dei paesi, con la sua cassetta degli attrezzi, in bicicletta o in motorino, urlando: “ Donne avete ombrelli da riparare? È arrivato l’ombrellaio!” Con poca spesa questo artigiano ambulante faceva molte tappe per eseguire “a domicilio” e subito ogni tipo di riparazione. Artigiani come gli ombrellai sono purtroppo spariti da tempo. Ormai è imperante l’abitudine dell’usa e getta.

Curiosità sull’ombrello
Quasi tutti i maschi, chissà perché, non amano l’uso dell’ombrello, piuttosto si bagnano o nel migliore dei casi si coprono la testa col cappuccio di felpe e giubbotti, salvo aprirlo per fare i cavalieri, quando camminano in coppia.
In origine l’ombrello, (da ombra), aveva la funzione di parasole, nato in Estremo Oriente o forse nell’Antico Egitto, ne era consentito l’uso solo ai reali e ai dignitari di corte, così come nella Grecia Classica e nell’Impero Romano, dove divenne seducente accessorio delle donne ricche. Nell’Ottocento finalmente si cominciò ad usarlo per ripararsi dalla pioggia.
Tra le opere d’arte, quadri di famosi pittori ritraggono donne con vezzosi ombrelli (Monet, Renoir, Picasso, Matisse, Van Gogh, Degas…) Indimenticabili l’ombrello della magica Mary Poppins e quello di Gene Kelly mentre cantava e ballava sotto la pioggia. Romantici gli ombrellini bianchi di pizzo da sposa, sicuramente poco funzionali, ma molto decorativi.
Simpatici gli ombrelli per bambini, con le stampe di cartoni animati.


Ornella Olfi

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