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Il pranzo

“Mi sveglio di colpo col batticuore! Ma per che cosa mi agito poi! E’ chiaro da poco, me ne rendo conto e non c’è motivo che abbia tanta fretta di alzarmi! Oggi ho alcuni ospiti a pranzo ma io, al solito, mi sono portata avanti già ieri. Mio fratello è sempre il solito! Lio invita, tanto lo sa che c’è la stupi… cioè, non proprio questo aggettivo, magari pensa – la brava! – che organizza nel modo migliore. Mi piace anche accontentarlo, diciamo la verità, perchè non sta molto bene, è sempre stato cagionevole di salute, è il più giovane di noi tre ed io, essendo la maggiore, sono stata un po’ la sua sicurezza, quella che lo difendeva quando dei suoi compagni di gioco lo umiliavano, perchè era il più debole, quante volte ho pulito le ginocchia sue e del suo amico più buono e caro quando, cadendo sui sassi se le sbucciavano. Io cercando di farli ridere, riuscivo a togliere il pietrisco che avevano nelle loro piccole ferite e baciavo le loro ginocchia perchè, dicevo loro, che i miei bacini avrebbero “tirato via il male che avevano”. Ho sempre dovuto lavorare, ma tanto, perchè alla morte dei miei, sono stata il loro capo famiglia, pensando a mantenerli, a farli studiare almeno un po’, a fare loro da madre e padre.
Su mia sorella ho potuto contare poco, è sempre stata un po’ disattenta, lenta, tranquilla, per lei va sempre tutto bene, è troppo facilona per me! Ieri le ho fatto preparare almeno i dolci da offrire ai nostri ospiti, almeno quello! I biscotti con la frutta secca sono riusciti anche buoni, ma che pazienza da parte mia nel vederla così calma!
Stamattina il forno serve a me, perchè voglio servire al nostro amico carissimo ed agli altri ospiti del pane speciale, userò una farina che ho trovato con tanta fatica ma che saporino e profumo avrà poi quel pane che sarà morbido e buonissimo! Il pesce e una parte delle carni voglio cucinarle sulle braci perciò ho preparato della legna di olivo perchè è quella che da al cibo un sapore delizioso. E’ tutto pronto, dalla tavola apparecchiata alle bevande che sono fresche, la frutta è tutta lavata.
Arrivano gli ospiti ed ecco il nostro amico entrare per primo! Lo vedo sempre con tanta gioia, l’avevo preso in braccio tante volte, coprendogli il viso di baci ed ora me lo trovo davanti uomo con una bella barbetta! Mi presenta i suoi amici e poi si accomodano con mio fratello nella stanza più fresca della casa. Io devo controllare la carne, il pesce, il pane, le verdure e quella intelligentona di mia sorella, si siede in ascolto di Gesù che sta parlando!!!
Sopporto un po’ ma poi mi avvicino a lei e le do una gomitata alla spalla, sperando che capisca di alzarsi e venirmi ad aiutare! Niente da fare! E’ persa nell’ascolto! Mi avvicino a lui e gli dico: “Signore, non ti importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille che mi aiuti!”. E lui mi viene a dire: “Marta, Marta! Tu ti agiti per molte cose, ma Maria ha scelto la parte migliore”. La migliore? La migliore dico io? Ma come… ma… cosa avrebbe trovato da mangiare se io non mi fossi data da fare? Mi ha chiamata per nome ben due volte”. Non una!
Mi sento offesa, non mi siederà a mangiare con loro neanche per sogno! E così ho fatto. Mi ha chiesto mio fratello Lazzaro perchè non mangiavo ed io ho risposto che non avevo fame. Gesù mi guardava mentre servivo, sentivo lo sguardo seguirmi nei movimenti ma io non ho ceduto, ho fatto finta di niente. Hanno mangiato tutti con appetito e proprio quasi tutto! Stavano uscendo per andarsene, mi hanno ringraziato e Gesù ha fatto in modo di essere l’ultimo ad uscire. Non ho potuto non guardarlo, mi si è avvicinato e ha preso dalla tavola un pezzetto di pane, poco più di un boccone, lo ha spezzato a metà e me ne ha dato una parte portandomela quasi vicino alla mia bocca. L’ho preso e, guardandolo, finalmente ho mangiato quel boccone. L’altra metà l’ha mangiata lui, masticando e sorridendomi. Mi ha preso le mani tra le sue, poi io gli ho aperto le braccia e gli ho chiesto scusa. Il suo abbraccio è stato tanto affettuoso, ho capito che mi ha perdonato l’atteggiamento sostenuto durante il pranzo”
Lo sa che sono ostinata, testona, non accetto e non capisco se quello che faccio è sempre giusto. Sono impulsiva e, credo, un po’ egoista!
Ma davanti a quel viso che tante volte ho accarezzato piccolino e dolce, a quegli occhi che ho asciugato colmi di lacrime infantili come quando avevo rotto il carrettino di legno che gli aveva fatto Giuseppe, mi sento sciogliere il cuore, sento che potrò diventare un’altra Marta, penserò meno al cibo che fa vivere ma di più alle sue parole, vero cibo di vita eterna. Si spezza ancora il pane insieme a noi e chiunque mangerà non avrà più fame! Comincerò da domani mattina a cambiare in meglio! Oggi pomeriggio devo riordinare tutta la casa”.
Marta

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