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IL MONDO VIRTUALE RENDE UN INCUBO LA VITA REALE

Il mondo reale è diventato un incubo alimentato da un mondo virtuale che ci ha rovinato, cambiato, modellato… tanto da non riconoscerci più. Pur ammettendo che in alcuni casi i social hanno contribuito a diffondere progetti di tutto rispetto per il bene comune, ci sono comunque molte persone che ci passano intere giornate perdendo tempo utile per i propri obiettivi, per stare insieme e vivere la vita reale con la propria famiglia.


E non solo, secondo me fomentano invidia, rabbia, odio nei confronti delle altre persone che postano sempre posti meravigliosi, vacanze da sogno, auto di lusso…per non parlare di seni al vento e culetti scolpiti come se non esistessero gli inestetismi della cellulite. E dei filtri, ne vogliamo parlare? Dovrebbe essere umiliante postare foto con i filtri… significa che non ti accetti per così come sei.

Si arriva a modificare la propria identità al punto di arrivare a presentare sempre più frequentemente un’immagine di noi che è solo illusione e distorsione rispetto alla realtà.


Ed è molto pericoloso proporre una cultura di personaggi presenti in vari ambiti come la televisione, lo spettacolo, lo sport che si mostrano sempre al meglio nelle loro ville lussuose o a bordo di yacht o auto costosissime mentre sono sempre sorridenti come se per loro la vita fosse ogni giorno una festa.

Ma sarà davvero così perfetta come sembra? E anche se lo fosse?


Non nego di essere attratto da alcuni post, chi non lo sarebbe… ma per quanto riguarda non mi crea scompensi o delusioni e non mi fa sembrare la mia vita banale e inutile.
Il problema invece è che per molte persone si innesca una sorta di angoscia, di tristezza… che poi diventa depressione perchè le vite degli altri sembrano migliori della nostra.

Mi piace molto la frase di Mirco Stefanon: “Continuiamo a bere del pessimo vino preoccupati che i calici siano di cristallo”, rende bene l’idea di quanta valenza abbia l’apparire a dispetto dell’essere. Fermiamoci un attimo e riflettiamo. E’ normale che ognuno di noi desideri di essere felice ma sappiamo anche che per raggiungere determinati obiettivi serve sacrificio, costanza, passione, voglia di fare.

Abbiamo bisogno di verità, non di teatrini in cui si inscenano vite che non sono. Abbiamo bisogno di benevoli sguardi di accoglienza, che non ci facciano sentire sbagliati, ma degni d’amore così come siamo. Mi piacerebbe vedere in evidenza sugli scaffali delle librerie meno manuali sul successo, l’autostima, il raggiungimento degli obiettivi e più libri che raccontano le storie vere di vita, che testimoniano i percorsi sudati, le tappe attraversate più che le mete raggiunte.

Quando attraversiamo situazioni faticose, abbiamo bisogno di compagni di viaggio disposti a mostrare volti autentici. Nei periodi più difficili della mia vita non mi ha aiutato guardare chi si mostrava felice e realizzato. Nessuno di quei modelli mi ha fatto muovere un passo. Mi è invece servito incontrare persone disposte a mostrarsi autenticamente, a parlare delle difficoltà e a condividerle, disposte a mostrarsi nelle debolezze e negli insuccessi, e negli sforzi quotidiani per proseguire il cammino, rimanere a galla o raggiungere l’obiettivo prefissato.


Mi è servito leggere le testimonianze vere di vite difficili e alla fine, penso che sentirsi appartenenti agli esseri umani affaticati e dolenti sia fonte di maggiore serenità e di benessere. Nulla può impedire all’uomo con il giusto atteggiamento mentale di raggiungere il proprio obiettivo.
Gianluca Boffetti

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