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IL MIO MIGLIORE AMICO

Ho sempre avuto qualche difficoltà a trovare amici, veri amici, intendo. Non che non abbia conosciuto uomini sinceri o altruisti, questo no ma il tempo ha rivelato che le dita di una mano potrebbero essere troppo numerose e che ne basterebbero due, forse una e mezza…
Completamente diverso il discorso con le donne; mi è sempre risultato estremamente spontaneo fraternizzare con loro e lo è anche ora, siano bimbe, ragazze, donne di mezza età o signore più anziane; del resto non ringiovanisco nemmeno io e credo che specialmente nelle donne, l’età sia sinonimo di saggezza. Molto divertente e sempre istruttivo dialogare con donne, purché non siano in competizione tra loro ma, tolto questo dettaglio, sono il sale di questa terra.
Ma il mio amico dov’è? Non volevo sconfinare o andare fuori tema, certo che no. Cosa potrei dire, come descriverlo? Non si descrive una persona, non è un foglio da scarabocchiare, specie se è un vero amico. Non si perde in parole, è pragmatico, affidabile e basterebbe questo a renderlo un amico ma sarebbe un po’ limitativo, è anche curioso e studioso riguardo alle cose che gli accadono intorno. E poi un alto grado di genialità, per dire con un esempio; dovesse comparire dal cielo un drago medioevale e creare il panico? Lui troverebbe il modo di renderlo mansueto e magari di addomesticarlo….

Ancora un esempio; un’astronave aliena dovesse planare in un terreno in stato di avaria?
Lui sarebbe in grado di avvicinarsi, presentarsi, trovare una lingua per comunicare, fosse inglese, francese o la lingua di saturno, questo non sarebbe un ostacolo. Potrebbe persino riparare il guasto alla nave, trovare il carburante e prima di salutarli offrire loro anche un caffè e un arrivederci. Penso che basti a descrivere un amico e qualche sua peculiarità; dico penso, perché non ho mai provato prima a descrivere un amico, forse perché non ne ho mai avuti prima di amici, veri intendo.
Enrico Savoldi

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