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I figli che…

I figli che giocano coi videogiochi davanti ad un’assonnata tv e mentre agitati cercano in tutti i modi uno scopo nella vita tolgono tempo alla gioia di respirare libertà in un campo di sorrisi… I figli che si trovano a saettare lungo le strade il sabato sera senza concludere nulla se non di sbattere contro un pilone e restarci per sempre, affievolendo ogni capacità di pensare nei fiumi dell’alcol che esaspera la coscienza dormiente… I figli che si tolgono la vita perché è troppo penoso e atroce il rancore e la sofferenza che portano dentro e il cuore è gonfio di rabbia e d’amore deluso per riuscire a continuare a combattere… I figli di nessuno che giocano a vestirsi alla moda, che spendono soldi nelle lotterie, che inchiodano foto sciupate sui muri, che costellano di speranze i propri sogni, che non sanno ancora niente… I figli che rompono le regole per gettarsi da soli in una sfida più grande di loro, non ascoltano i consigli e gettano alle ortiche ogni tipo di pudore, solo per assaporare un breve istante di gloria… I figli del terzo mondo che giocano per le strade polverose, con una vecchia palla e delle scarpe rotte, che si accontentano di un boccone di pane per cena e il sorriso della mamma per la vita… I figli del terzo mondo che non conoscono menzogna nascosta nei loro occhi, ma cercano sempre una via d’uscita trovandola tra la sporcizia dei viali che però s’affacciano su un tramonto senza fiato… I figli del terzo mondo che continuano a suonare l’arpa mentre il mondo intero suona i cannoni e i fucili, che sanno pregare davanti a una statua senza sapere bene come spiegare ciò che provano… I figli del terzo mondo che sono fortunati se hanno una scuola e un ospedale vicini, che spazzano le rive del fiume, di cenere dei cadaveri che nei riti si consumano, senza lasciare traccia se non nella memoria di interi popoli… I figli del terzo mondo che avrebbero molto da insegnarci e molto da farci apprezzare, quando tutti sono impegnati a fare la fila al supermercato, quando tutti sono impegnati a sprecare le risorse della terra, quando tutti sono accesi di ira e di pianto e loro cantano le lodi agli dei ben sapendo che il giorno dopo sarà una nuova lotta senza perdenti o vincitori, ma con l’unica certezza che qualunque vita vale la pena di essere vissuta pienamente come si annusa il profumo di un fiore. Laura Casarini

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