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GLUCIDI, ZUCCHERI O CARBOIDRATI? (1^ parte)

Come sempre, prima di cominciare un altro interessante argomento, voglio ringraziare tutti quelli che hanno mostrato interesse per gli articoli scritti in precedenza e tutto quelli che hanno deciso di prendere in mano le redini della propria vita, non propriamente salutare, e fare dei cambiamenti positivi e significativi per la loro salute. BRAVI!!! Sono queste notizie che ci spingono a dare sempre il meglio, perché noi mettiamo il “semino”, ma siete voi, con le vostre decisioni e i vostri atteggiamenti positivi, che fate crescere e avete cura della vostra pianticella. Tornando in tema di principi nutritivi, dopo aver visto lipidi e proteine, vediamo un altro pilastro importante della nostra alimentazione.
Rifacciamoci un attimo al titolo…glucidi, zuccheri o carboidrati? Quale definizione è quella corretta? E che differenze ci sono tra una e l’altra? Assolutamente nessuna!!! Lo so che può sembrare strano, ma da un punto di vista nutrizionale, il classico zucchero da cucina e un piatto di pasta, da un punto di vista alimentare sono la stessa cosa; adesso vi suonerà strano, ma continuando a leggere capirete il perché!
La principale funzione dei glucidi (o carboidrati o zuccheri!) è prettamente ENERGETICA. Infatti 1 grammo di questo principio nutritivo fornisce 4 Kcal di immediata utilizzazione per lo svolgimento dei nostri processi vitali. Svolgono anche altre funzioni in misura minore quali quella Protettiva (infatti, la riserva glucidica rende il fegato più resistente all’attacco di batteri e virus) e Plastica (poiché entrano nella costituzione di strutture essenziali per tutti gli organismi viventi). Anche in questo caso la distinzione non è finita qui…sarebbe troppo facile!
Esiste una classificazione, in cui i glucidi si dividono in base alla loro struttura chimica, in: Semplici (monosaccaridi e disaccaridi) e Complessi (polisaccaridi).
Vediamo di analizzare con semplicità le sostanziali differenze. Quelli semplici sono presenti nello zucchero da cucina, nel miele, nel latte, nella frutta, nelle marmellate ecc. Questi sono zuccheri che vengono rapidamente assorbiti dal nostro corpo e la loro energia è disponibile in un brevissimo lasso di tempo; infatti gli atleti che praticano sport di endurance (corsa su lunga distanza, ciclismo) sono soliti integrare durante la performance sportiva integratori a base di zuccheri semplici per avere sempre energia biodisponibile durante la faticosa attività, in modo da non avere dei cali energetici che possono compromettere l’esito della gara. Quelli complessi li troviamo soprattutto in riso, pasta, pane, patate e alcuni legumi. Rispetto a quelli semplici, vengono assorbiti più lentamente, così che l’energia fornita da questi ultimi è disponibile in modo graduale e nel lungo periodo. Anche in questo caso ci rifacciamo allo sport di lunga durata per fare un esempio: in vista di una gara di lungo raggio, gli atleti assumo qualche ora prima, una massiccia (per massiccia non intendo 1 kg di carbonara, ma solo qualche grammo in più della razione giornaliera consigliata!!!) quantità di carboidrati (es. pasta), questo perché l’energia fornita da questo principio nutrivo viene “spalmata” diverse ore dopo l’assunzione in modo che l’atleta non entri nella famosa “crisi di fame”. Come sta andando? Avete ancora un poco di energia per seguirmi??? Vi consiglio un buon caffè zuccherato, soprattutto se dovete seguire un’impegnativa lezione oppure vi state dedicando allo studio. Perché dovete sapere che studiare fa consumare davvero un sacco di energia! Sappiate che il cervello umano consuma circa il 20% delle calorie totali quotidiane; questo non significa che studiare faccia dimagrire (non fate i furbi!), ma significa che per rimanere concentrati e attenti il cervello va nutrito come un muscolo durante una corsa! Quindi lo zucchero è la benzina del cervello e il caffè è un ottimo stimolante per essere reattivi! Ok, il caffè ce lo siamo preso e adesso possiamo continuare. Abbiamo visto prima che i glucidi si dividono oltre che in semplici e complessi anche in altre 3 tipologie: Monosaccaridi, Disaccaridi e Polisaccaridi. Ma cosa sono queste “brutte” parole??? Questa distinzione si rifà in base al numero di zuccheri semplici che sono presenti nella formula; lo so detta così è un po’ difficile, e lo spazio a disposizione per spiegare questo fondamentale concetto è terminato, quindi facciamo una bella cosa, ci fermiamo qui e nel prossimo articolo continuiamo proprio da questa classificazione, importante per la comprensione di questo fondamentale principio nutritivo. Come sempre vi voglio raccomandare di non eseguire regimi alimentari fai da te, ma di farvi consigliare da persone professionali che hanno studiato diversi anni metodi precisi per valutare al meglio le esigenze del soggetto. Se volete passare in Erboristeria a Presezzo per approfondire o solo per un consulto, io e Katia vi aspettiamo.

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Ivan Mangili e Katia Mussetti

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