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Eruzione di Thera (Creta) Un disastro naturale dell’età del bronzo (1^parte)

L’eruzione minoica di Thera, anche riferita come eruzione di Thera o eruzione di Santorini, fu una vasta e catastrofica eruzione vulcanica che si stima sia accaduta nella metà del secondo millennio a.C. L’eruzione fu uno dei più grandi eventi vulcanici accaduti sulla Terra, documentata storicamente. L’eruzione devastò l’isola di Thera (o Santorini), compreso l’insediamento minoico ad Akrotiri come pure aree comunitarie e agricole sulle isole vicine e sulle coste di Creta. L’eruzione sembra avere ispirato certi miti greci e può avere causato scompiglio in Egitto.In aggiunta, si è congetturato che l’eruzione minoica e la distruzione della città di Akrotiri avesse fornito la base o altrimenti l’ispirazione a Platone per la storia riguardo ad Atlantide.
Eruzione
L’evidenza geologica mostra come il vulcano a Thera avesse eruttato numerose volte nel corso di centinaia di migliaia di anni prima dell’eruzione minoica. In un processo che si ripete, il vulcano erutterebbe violentemente, e allora, eventualmente, collassa in una caldera rozzamente circolare riempita d’acqua marina, con numerose piccole isole formanti un circolo. La caldera si riempirebbe lentamente di magma, ricostruendo un nuovo vulcano, eruttato e dunque collassato nuovamente, nel corso di un processo ciclico continuo. Un altro famoso vulcano che ripete un simile processo è il Krakatoa in Indonesia. Immediatamente prima dell’eruzione minoica, le pareti della caldera formavano un anello quasi continuo di isole con il solo accesso situato fra Thera e la piccola isola di Aspronisi.Questa eruzione da cataclisma fu incentrata su una piccola isola proprio a nord dell’attuale isola di Nea Kameni nel centro della caldera che allora esisteva. La parte settentrionale della caldera venne di nuovo riempita da cenere e lava vulcanica, collassando dunque di nuovo.
Su Santorini c’è uno spesso strato di 60 m di tefra bianca che copre il suolo delineando distintamente il livello del terreno prima dell’eruzione. Questo strato ha tre distinte bande le quali indicano le differenti fasi dell’eruzione.Poiché nessun corpo è stato trovato nel sito di Akrotiri, Floyd W. McCoy, professore di geologia e oceanografia, Università delle Hawaii, annota che la popolazione locale abbia, con il pericolo dell’avanzamento della imminente eruzione, lasciato l’isola prima della sua distruzione. Tuttavia, la sottigliezza del primo strato di cenere, insieme con la mancanza di un’erosione rilevante di questo strato da parte delle piogge invernali prima che il successivo strato fosse depositato, indica che il vulcano avesse dato alla popolazione locale soltanto pochi mesi di preavviso.
Recenti ricerche fatte da una squadra di scienziati internazionali nel 2006 rivelarono che l’evento di Santorini fosse stato molto più grande rispetto alla stima originale di 39 km³ di roccia-densa-equivalente (DRE) (ovverosia volume totale di materiale eruttato dal vulcano); questo resoconto venne pubblicato nel 1991.
Con una DRE stimata dunque in eccesso di 60 km³, il volume di materiali piroclastici sarebbe approssimativamente di 100 km³, posizionando l’indice di esplosività vulcanica dell’eruzione di Thera a 6 o 7, vale a dire quattro volte superiore al materiale riversato nella stratosfera per il Krakatoa nel 1883, un evento ben documentato.
Gli eventi vulcanici di Thera e la conseguente caduta di ceneri, probabilmente sterilizzarono l’isola, come successe sul Krakatoa. Durante tempi storici, soltanto l’eruzione del Tambora del 1815 rilasciò più materiale nell’atmosfera.
Conseguenze fisiche
Questa eruzione pliniana provocò una piuma estesa nella stratosfera stimata alta da 30 a 35 km. Inoltre, il magma sottostante al vulcano venne a contatto con l’acqua marina poco profonda dell’insenatura, provocando una violenta eruzione di vapore. L’evento generò anche uno tsunami alto da 35 m a 150 m che devastò la costa nord di Creta, distante circa 110 km. Lo tsunami ebbe un impatto sulle città costiere quali Amnisos, dove i muri degli edifici furono deformati nel loro allineamento. Sull’isola di Anafi, 27 km a est, sono stati trovati strati di cenere profondi 3 m, come pure strati di pomice sui pendii a 250 m sopra il livello del mare.
Altrove nel Mediterraneo si sono trovati depositi di pomice causati probabilmente dall’eruzione di Thera. Gli strati di cenere nelle carote perforate sul fondale marino e dei laghi in Turchia, tuttavia, mostrano che la più abbondante caduta di cenere avvenne a est e a nord-est di Santorini. Adesso si sa che la cenere trovata su Creta è stata depositata in una fase precorritrice all’eruzione vera e propria, alcune settimane e mesi prima delle principali fasi eruttive e avrebbero avuto un leggero impatto sull’isola.
L’eruzione minoica fornisce un punto fisso per allineare l’intera cronologia del II millennio a.C. nell’Egeo, poiché l’evidenza dell’eruzione viene trovata dovunque nella regione. Nonostante ciò, la data esatta dell’eruzione è stata difficile da determinare. Le stime attuali basate sulla datazione del radiocarbonio indicano che l’eruzione accadde tra il 1627 a.C. e il 1600 a.C.Tuttavia, questa gamma di date sono in conflitto con le precedenti stime, basate su studi archeologici che utilizzano la cronologia convenzionale egiziana, di circa un secolo posteriore. Gli archeologi svilupparono le cronologie della tarda età del bronzo delle culture del Mediterraneo orientale analizzando l’origine dei manufatti (per esempio, oggetti provenienti da Creta, Grecia continentale, Cipro o Cananea) trovati in ogni strato archeologico.
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