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Enrico

Deriva dal nome germanico Haimirick o Heimirich, composto dai termini haimi (o heim, “casa”, “patria”) e rich (“re”, “potente”, “dominante”); può quindi essere interpretato come “potente in patria”, “capo della casa. Il passaggio da Haimirick a Heinrich è dovuto all’influsso di altri nomi germanici, come ad esempio Haganrich (da hagan, “giardino”, “recinto”). Il nome era assai popolare nelle case reali dell’Europa continentale, e poi anche in Inghilterra dopo la conquista normanna (in seguito alla quale il nome divenne tra i più popolari fra i normanni); si diffuse in tutta Europa grazie al prestigio dei diversi sovrani che lo portarono, oltre che per via del culto di un buon numero di santi così chiamati; ulteriore spinta al nome è stata data in seguito da alcune opere letterarie, di autori quali Shakespeare, Pirandello e Novalis. È ben diffuso in tutta Italia.


Ad Enrico sono legati diversi altri nomi: alle sue stesse radici potrebbe risalire il nome Amerigo, dall’etimologia dubbia; in italiano, diffusione autonoma hanno i nomi Arrigo ed Enzo (quest’ultimo dall’ipocoristico tedesco Heinz, anche se può abbreviare anche Vincenzo e Lorenzo). Infine, dall’abbreviazione per apocope dell’antico nome germanico in Haimo deriva l’italiano Aimone.

L’onomastico si festeggia in genere il 13 luglio, in memoria di sant’Enrico II, imperatore del Sacro Romano Impero; con questo nome si ricorda anche, alle date seguenti:
20 gennaio, sant’Enrico, vescovo di Uppsala, evangelizzatore della Finlandia e martire per mano di Lalli
27 gennaio, sant’Enrique Antonio de Ossó y Cervelló, sacerdote, fondatore della Compagnia di Santa Teresa di Gesù; 1º febbraio, sant’Enrico Morse, uno dei quaranta martiri d’Inghilterra e Galles; 7 aprile, sant’Enrico Walpole, sacerdote gesuita martire a York; 10 maggio, beato Enrico Rebuschini, sacerdote camilliano; 17 luglio, beato Enrique Angelelli, vescovo di La Rioja e martire.

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