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Elena Cacciabue: l’arte in un fumetto

Questa volta Elena Cacciabue sceglie il fumetto per comunicare un messaggio importante. Dalla sua creatività nasce infatti un libro che parla di violenza sulle donne, per scuotere le coscienze. L’arte fa parte di Elena Cacciabue. È un’artista eclettica che conduce e dirige una scuola nel centro di Genova e che scrive, disegna, dipinge e fotografa, appena ne ha l’occasione. Elena Cacciabue è innanzitutto un’illustratrice di vecchio stampo. Si siede al tavolo e disegna. Tutto a mano. Senza pc. Sembra un’artista fuori dal tempo.
“Petit” è nato dalla sua matita, un gattino che ha girato le librerie d’Italia; un personaggio che riassume valori tradizionali, quali la famiglia, la casa, il senso di semplicità e di condivisione. Un universo di valori autentici. Ma per parlare ai “grandi”, Elena percorre un’altra strada, quella della scrittura. Uscirà a breve il suo nuovo libro “Tavino, l’aspirante medico”, edito dalla sua casa editrice “Centro Artistico Art’Intorno”.
Una storia suddivisa in una serie di episodi. Un libro a sfondo sociale, affrontato con un pizzico di satira. “Servirà soprattutto ad educare e a far riflettere” commenta l’autrice che in passato – fra le tante collaborazioni – ha lavorato anche con l’Acquario di Genova e Palazzo Ducale del capoluogo ligure, rimanendo sempre legata al suo territorio.

Ed ora, di nuovo in libreria.
In generale tutto ciò che riguarda la violenza mi ha sempre colpito. Ma è la disparità di forze soprattutto ad attirare la mia attenzione. Come si può picchiare un bambino, una donna, un anziano o un animale? Come si può compiere un gesto così ignobile e sentirsi ancora un essere umano?

Le risposte hai provato a riassumerle nel tuo libro.
Il protagonista è Tavino, un individuo che picchia la propria compagna e che continua ad andare in giro credendo di essere ancora un uomo. È una storia toccante, affrontata con satira che fa riflettere lasciando l’amaro in bocca. Sì, perchè in realtà non c’è proprio nulla da ridere.

Perché leggere il tuo libro?
La storia vuole sensibilizzare la società ed invitare chi, come la mia protagonista Emma, scambia ossessione e morbosità per amore, subendo abusi e sentendosi impotente a parlare e a denunciare i fatti. Così come chi osserva questi brutali avvenimenti e tacendo acconsente.

Nella vita in realtà sei un’artista poliedrica e polivalente.
Mi occupo di ciò che ho sempre sognato fare. Ho decisamente creato il mio futuro, avendo fin da giovanissima obiettivi ben precisi in mente. Ho avuto la fortuna di lavorare presso l’Acquario di Genova dove ho potuto immergermi nel mondo lavorativo a 360 gradi; è stata la mia gavetta che mi ha “ svegliato” e non poco. Nella mia testa però si faceva sempre più vivo il desiderio di fondare una scuola dove le persone di qualsiasi età potessero imparare a disegnare, a dipingere o semplicemente a perfezionare la propria arte. E così è stato, l’ho creata con impegno e dedizione costanti. Il Centro Artistico fa parte di me e della mia vita. Mi dà una soddisfazione immensa che però trovo anche nel mio Petit, nei miei quadri e ora in questo nuovo libro. Ho affrontato un argomento a me molto caro.
La violenza non deve esistere. Credo sia un dovere fare qualcosa, anche nel proprio piccolo, per cercare di debellarla.

Elemento non trascurabile:
Elena Cacciabue è una disegnatrice vera.
Matita e pastello, ovvero tanta fatica.

Serve molto impegno, non voglio ritocchi del digitale. Per questo libro però ho contattato un bravissimo disegnatore che stimo molto. Il suo stile rispecchia quello che volevo per questa storia.

Perché i bambini di oggi dovrebbero avvicinarsi al fumetto, travolti come sono dalla tecnologia?
Sono a favore della tecnologia, se integrata correttamente nel nostro modo di vivere rapporti veri e giornate vere. È comodo essere tecnologici, avere un cellulare, sapere dove un figlio si trovi, riuscire a comunicare anche dall’altra parte del mondo con un click, ma questo non deve avere il predominio sui nostri valori autentici. L’arte per me è un quadro, una fotografia, una canzone, un libro oppure un fumetto. Il fumetto stimola la fantasia. La bellezza dei disegni, il racconto sia per immagini che per testo. È geniale… È tradizione, spero non passi mai di moda.

Cosa rappresenta per te l’Arte?
Nell’arte in generale io trovo il valore autentico della comunicazione, della bellezza, dell’emozione. E’ tutto. In ogni sua forma. La si può trovare ovunque, basta guardarsi attorno…

Ci racconti dove scrivi?
Prediligo il mio tavolo da disegno, che all’occorrenza diventa anche scrittoio. È raccolto, un po’ disordinato ma mi fa sentire davvero a casa. Mi dona un senso di pace, è complice del mio operato. Se preferisco carta o pc? Sempre e assolutamente carta. Non c’è nulla di più attraente per me di un foglio di carta bianco.

Per ulteriori informazioni:
www.elenacacciabue.com
centroartistico@elenacacciabue.com

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