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DISTURBI MENTALI

Secondo il report Health at a Glance: Europe, nato dalla collaborazione tra l’OCSE e la Commissione europea, nel periodo post-pandemico si è verificato “un peggioramento senza precedenti della salute mentale della popolazione, in particolare tra i giovani”. L’emergenza sanitaria ha infatti esacerbato i fattori di rischio associati ai problemi di salute mentale, indebolendo allo stesso tempo i cosiddetti fattori protettivi, in primis la possibilità di svolgere attività fisica.

In generale, è stato possibile osservare un significativo aumento dei problemi di salute mentale tra i cittadini e le cittadine UE negli ultimi due anni. Nonostante all’inizio del 2022 sia stato registrato un leggero miglioramento della situazione, i casi di ansia e depressione tra la popolazione giovane sono raddoppiati rispetto al periodo pre pandemico. Se prima della pandemia la prevalenza dei disturbi mentali era comunque maggiore tra gli adulti rispetto ai giovani (7% della popolazione adulta Vs 6% di quella compresa tra i 15 e i 24 anni), la situazione si è significativamente invertita a causa dell’emergenza sanitaria, che ha determinato un’improvvisa interruzione della vita scolastica e sociale di bambini, adolescenti e giovani adulti.

Anche la prevalenza dei disturbi d’ansia è aumentata significativamente nei paesi europei rispetto ai livelli pre-pandemici così come quella legata all’ideazione suicidaria che si è quintuplicata come conseguenza dell’emergenza sanitaria. Si tratta di dati particolarmente preoccupanti anche perché è verosimile che nei mesi e gli anni a venire la domanda di cure mentali da parte dei giovani continuerà a crescere a causa delle enormi fonti di incertezza che impattano sul loro benessere psicologico a livello globale, come la crisi climatica, la guerra in Ucraina e l’aumento del costo della vita.

Roberta Cappelluti
Psicologa Clinica e dello Sport

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