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Come sabbia tra le dita

Oggi è una giornata senza parole. Una domenica grigia. L’inverno d’improvviso si è presentato alla mia porta e, senza bussare, è entrato lasciando la porta spalancata al freddo e al vento. Io non ho detto “Avanti!”, anzi, a me piaceva la primavera fuori stagione che mi abbracciava in questi ultimi tempi.  Detesto quando viene fuori questa discrasia tra ciò che vedo e ciò che vorrei vedere. Ogni volta che le cose iniziano ad andare un po’ meglio, mi convinco che ci sia una certa forma di armonia tra me e la mia piccola realtà. Ma è una sciocca illusione, una tra tante. Ci si abitua subito a sorridere. Ci si abitua subito a sentirsi leggeri. Ci si abitua subito a sentire gli angoli della bocca che naturalmente salgono in alto, quasi a ricongiungersi con qualcosa che non importa che cosa è. Ci si abitua, nonostante quel piccolo pensiero fastidioso in testa che continua a ripetere “Prima o dopo bisogna tornare a terra, attenzione”.  Ci si abitua in maniera fastidiosamente facile. Troppo facile. E quando poi ti capita una giornata così puoi dare la colpa al tempo, ma è soltanto l’equilibrio naturale che torna al suo posto. E ti resta, mi resta, quel vago senso di amarezza e nostalgia di quei pochi giorni sereni che stanno già svanendo. Come se quei piccoli giorni preziosi non fossero altro che granelli di sabbia che già stanno cadendo a terra tra le dita.
Ali di Farfalla

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