Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

C’E’ UN TEMPO PER FINIRE

Da una parte vorremmo sentirci speciali, dall’altra abbiamo il terrore di non esserlo.
Io cerco di spiegarmi la vita in questo modo. Immagina che ci sia una sorgente inesauribile, e tu non la vedi; immagina che tu sia un fiume nato da quella sorgente..  La sorgente inesauribile è perfetta cosi com’è, il fiume è la sua perfezione in atto. Ognuno di noi è la sua perfezione in atto. Sta scorrendo il suo fiume; mentre il fiume va, passa un cane e fa pipì, arriva un signore e butta dentro della spazzatura, arriva un altro e mette una diga, arriva un altro e getta sassi. Mentre il fiume va, non si dimentica del suo fine: tornare al mare dopo avere fatto il suo corso di fiume. Tu sei come un fiume, questa corrente che va: i pensieri sono gli scarti buttati dentro che riaffiorano. E’ l’orgoglio che ti fa dimenticare di essere il fiume e ti fa credere di essere ciò che in realtà è solo la spazzatura nel fiume.. 
E arrivi a identificarti proprio con lo scarto trasportato dal fiume, come se quello fosse tu.
Invece è solo la tua storia: ti hanno trattato male da piccola, hai avuto amori sbagliati, devi aiutare i tuoi genitori…E poi i doveri, gli obbiettivi, gli sforzi… Il Saggio non fa niente, rimane a osservare. Può sbagliare direzione il fiume che viene da una sorgente inesauribile? No, non può sbagliare. Può far fatica un fiore a crescere? No, non può far fatica.
Quando incomincia a fare fatica?
Quando incomincia a dire: “ Io sono un tulipano, io sono una rosa, si, io sono una rosa!”. Ecco allora l’orgoglio: “ Io sono questo, io sono quell’altro”. Quali sono le forze della vita?
Gli occhi che guardano, la bocca che mangia, gli organi genitali che godono, la consapevolezza, uno sguardo che vede, un orecchio che sente: li devi usare, non hai alternative. E per usarli devi smetterla di giustificarti: “Io ho sofferto, io ho avuto queste esperienze, che razza di vita posso avere io?”
Ma tutto questo non è il fiume, è lo scarto del fiume! Ripeti allora, tutti i giorni: “ Io non sono quello, non sono quella che ha subito violenza, non sono quella che ha avuto amori sbagliati”.
Al fiume non importa nulla della tua storia, anzi quel dolore arriva per farti tornare fiume.
Tu non esisti, la Stefania che hai in testa, la Donatella, la Maria, il Giuseppe, il Francesco che hai in testa non esistono!
C’è qualche cosa che sta creando in ogni istante Stefania, Francesco, i suoi occhi, il naso, la bocca, il mestruo, il seno, le braccia, c’è qualcosa che sta facendo questa operazione e non ha bisogno di perdere tempo.
Stefano

Condividi