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Bisogna ridere prima di essere felici, per paura di morire senza avere riso”. Jean de La Bruyère, I caratteri, 1688

Tre uomini sono in fila per entrare in paradiso. Il primo racconta la sua storia. “Per lungo tempo ho sospettato che mia moglie mi tradisse, così oggi sono tornato a casa prima per coglierla sul fatto. Appena sono entrato nel mio appartamento al venticinquesimo piano ho subito percepito qualcosa che non andava ma ho cercato dappertutto e non sono riuscito a trovare il tipo. Finalmente sono uscito sul balcone ed eccolo lì, appeso a 25 piani dal marciapiede. A questo punto, incazzato come una bestia, ho iniziato a dargli calci ma lui niente, non cadeva. Così ho preso un martello e ho cominciato a martellargli le dita e così finalmente è caduto giù. Dopo una caduta di 25 piani è atterrato su una siepe e non è morto. Non sono riuscito a resistere, sono andato in cucina, ho preso il frigorifero e gliel’ho lanciato addosso, uccidendolo sul colpo. Ma a causa della rabbia mi sono beccato un infarto, morendo lì, sul balcone”. “Sembra proprio che tu abbia avuto una morte terribile” dice San Pietro, e ammette l’uomo in paradiso. Arriva il turno del secondo uomo che comincia: “È stato un giorno molto strano. Vede, io abito al ventiseiesimo piano del mio palazzo, e ogni mattina faccio ginnastica sul mio balcone. Stamattina devo essere scivolato su qualcosa, mi sono sbilanciato e sono cascato oltre la ringhiera. Per fortuna sono riuscito ad aggrapparmi alla ringhiera del balcone dell’appartamento sotto al mio. A un tratto è uscito fuori questo tipo sul balcone. Io ho pensato di essere salvo finalmente, ma questo ha iniziato a picchiarmi e a darmi calci. Mi sono tenuto con tutte le mie forze fino a quando il tipo non è rientrato nell’appartamento a prendere un martello con il quale ha cominciato a martellarmi le dita. A questo punto ho mollato ma ho avuto di nuovo fortuna cadendo in una siepe dopo un volo del genere. Ero intontito ma per il resto tutto a posto. Quando ho iniziato a pensare che tutto sarebbe andato per il meglio ecco che arriva questo frigorifero dal cielo e mi schiaccia sul posto”. Ancora una volta San Pietro deve ammettere che si tratta di una morte parecchio terribile. Il terzo uomo arriva davanti a San Pietro che gli chiede la sua storia. Il terzo uomo comincia: “Si immagini questo… Ero lì nudo e nascosto dentro un frigorifero…”.

Tre messicani stanno facendo la siesta. Il primo, per rompere la monotonia: “Amigos, conosco un nuevo giocos. Occorrono una mazzas, le palles e un bucos. Io metto la mazzas!”. Il secondo: “Io metto le palles!”. Il terzo: “Io non giocos!”.

Un ragazzo dice al suo migliore amico: “Con ieri sera fanno due volte che al ritorno dal lavoro trovo mia moglie tra le braccia di un altro. Non so più cosa fare… hai qualche idea?”. E l’amico: “Hai provato a fare delle ore di straordinario?”.

Una donna molto attraente entra in un bar in un paesino. Dopo una mezz’ora chiama a gesti il barista. Quando questi arriva, lei gli fa dei cenni seducenti chiedendogli di avvicinarsi.
Comincia ad accarezzargli dolcemente la barba, che è parecchio lunga. “Sei il padrone del bar?” – chiede la donna, continuando ad accarezzargli la barba con entrambe le mani. “No” risponde lui. “Puoi chiamarlo?” chiede la donna mentre gli continua ad accarezzargli la barba e a passargli la mano tra i capelli.
“Mi dispiace ma non posso” dice l’uomo chiaramente eccitato “posso fare qualcosa per lei?”. “Sì, mi può aiutare” dice la donna mentre infila un dito in bocca al barista facendoglielo succhiare languidamente “Digli che nel bagno delle signore manca la carta igienica”.

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