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AVETE PAURA DEI MOSTRI?Il parco dei mostri di Bomarzo

Chiudere gli occhi ed immaginare di essere un cortigiano del 1500 secolo, che passeggia in un giardino creato “solo per sfogare il cor”.
Illudersi di muoversi in un’epoca dell’apparire dove quello che è non è quello che sembra, dove l’irreale si materializza. Lo stordimento che procura passeggiare nel parco dei mostri di Bomarzo (anche chiamato Sacro Bosco di Bomarzo) è paragonabile all’entrare in un parco di divertimento a metà, dove viene fornita la base su cui poi con la suggestione e la fantasia si crea una propria storia, dove i personaggi fantastici ci conducono per due ore lungo un percorso di sola fantasia.

La guida consegnata all’ingresso del parco si risolve in un solo foglio con elencate le opere, e non potrebbe essere diversamente, in quanto il percorso non è altro che una passeggiata nella magia: poco importa se il progetto del parco è stato commissionato dal principe Pier Francesco Orsini, all’architetto Pirro Ligorio, ininfluente chi ha realizzato le mastodontiche statue e architetture perché in questo bosco si entra per stordirsi e non per conoscere. Gli eleganti percorsi di ghiaietto scricchiolante sotto le suole del visitatore, sono ben ombreggiati dal rigoglioso bosco ed il parco è visitabile in ogni stagione dell’anno. Sembra che la calura del mese di agosto si sia fermata all’ingresso dove una porta monumentale ci accoglie.

Da lì in poi si entra in un mondo fantastico, i rimandi alla mitologia sono tantissimi e le lotte tra i giganti o l’elefante di Annibale contro un guerriero romano fa sentire lo spettatore, piccolo davanti alla grandezza della storia.
Il percorso è quasi interamente in piano ad eccezioni di brevi scalinate, ma è possibile affrontare il percorso da parte di visitatori che abbiano la necessità di accedere al parco con carrozzine o passeggini. Suggestiva e molto curiosa è la possibilità di accedere alla casa inclinata, secondo noi la più divertente (soprattutto per le bambine). La stanza a cui si accede dall’esterno presenta una notevole pendenza e percorrerla è estremamente difficile, da qui nascono spassose situazioni. Superata la casa inclinata lo spazio si apre abbandonando i percorsi più ombreggiati e si arriva a radure che prendono la forma di antichi anfiteatri, da qui si potrà salire in cima ad un piccolo rilievo.

l parco si conclude con un piccolo tempio sulla sommità di questa collina, anche qui il carattere evocativo è l’immagine che domina ogni scelta e quindi il colonnato non è altro che una selva di colonne che cercano più giochi di ombre che di essere un edificio vero e proprio. Concludiamo questa carrellata nel fantastico con l’immagine più iconica del parco quell’immagine che ci viene in mente se parliamo del Sacro Bosco di Bomarzo, quell’immagine che anche siamo ormai adulti si annida nei nostri sogni il mostro grottesco con la bocca e gli occhi sbarrati, qui congelato nella sua orribile smorfia non fa più paura nemmeno ai bambini, ma diventa gioco e si lascia osservare per quello che è, una mirabile opera artistica.

“E’ perfettamente mostruoso ciò che la gente fa al giorno d’oggi quando passeggia: dire, alle spalle degli altri, delle cose che sono assolutamente vere.”
Oscar Wilde

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