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AMICIZIA DI JORGE LUIS BORGES

Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986) è stato uno scrittore, poeta, saggista, traduttore, filosofo e accademico argentino.
Le opere di Borges hanno contribuito alla letteratura filosofica e al genere fantastico. Il critico Ángel Flores, primo ad utilizzare l’espressione “realismo magico” per definire quel genere che intende rispondere al realismo e al naturalismo dominante del XIX secolo, considera come inizio di tale movimento la pubblicazione del libro di Borges Storia universale dell’infamia (Historia universal de la infamia). È ritenuto uno dei più importanti e influenti scrittori del XX secolo, ispirato tra gli altri da Macedonio Fernández, Rafael Cansinos Assens, dalla letteratura inglese (Chesterton, Kipling, Stevenson, Wells, De Quincey, Shaw), da quella tedesca (Schopenhauer, Heine, Kafka) e dal taoismo. Narratore, poeta e saggista, è famoso sia per i suoi racconti fantastici, in cui ha saputo coniugare idee filosofiche e metafisiche con i classici temi del fantastico (quali: il doppio, le realtà parallele del sogno, i libri misteriosi e magici, gli slittamenti temporali), sia per la sua più ampia produzione poetica, dove, come afferma Claudio Magris, si manifesta “l’incanto di un attimo in cui le cose sembra stiano per dirci il loro segreto”.
Oggi l’aggettivo «borgesiano» definisce una concezione della vita come storia (fiction), come menzogna, come opera contraffatta spacciata per veritiera (come nelle sue famose recensioni di libri immaginari, o le biografie inventate), come fantasia o come reinvenzione della realtà.
AMICIZIA
Non posso darti soluzioni
per tutti i problemi della vita,
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te.
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro, però quando serve starò vicino a te.
Non posso evitarti di precipitare,
solamente posso offrirti la mia mano
perché ti sostenga e non cada.
La tua allegria, il tuo successo
e il tuo trionfo non sono i miei,
però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.
Non giudico le decisioni che prendi nella vita,
mi limito ad appoggiarti,
a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.
Non posso tracciare limiti
dentro i quali devi muoverti, però posso offrirti
lo spazio necessario per crescere.
Non posso evitare la tua sofferenza,
quando qualche pena ti tocca il cuore,
però posso piangere con te
e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,
solamente posso volerti
come sei ed essere tuo amico.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico, in quel momento sei apparso tu…
Non sei né sopra né sotto né in mezzo,
non sei né in testa né alla fine della lista.
Non sei né il numero uno né il numero finale
tanto meno ho la pretesa di essere io il primo,
il secondo o il terzo della tua lista.
Basta che tu mi voglia come amico.
Poi ho capito che siamo veramente amici.
Ho fatto quello che farebbe qualsiasi amico:
ho pregato e ho ringraziato Dio per te.
Grazie per essermi amico.
Jorge Luis Borges

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