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VOCI SILENZIOSE

Ci sono gesti che raccontano una storia.
Una donna col turbante in testa a coprire gli esiti di una chemio, un’altra donna le cammina a fianco. Parlano, quest’ultima le mette un braccio sulla spalla, e continuano a camminare. Una donna seduta sul letto, l’uomo le prende una mano e rimangono così, nell’intreccio di mani, ad ascoltare le parole del medico. Un uomo cammina per il corridoio spingendo la piantana della flebo e si ferma a guardare fuori dalla finestra. Un gruppo di ragazzi si stringe in abbracci fuori dalle porte della terapia intensiva. L’uomo in vestaglia in piedi sulla porta della sua stanza osserva il via vai indaffarato e sorride a chi gli lancia un sorriso. La donna con un ragazzino disabile in carrozzina guarda un bambino che sgambetta contento.
Un signore anziano in un parco, seduto su di una panchina osserva dei ragazzi giocare a palla. Gesti, sguardi. Frammenti di film senza audio, immagini che raccontano storie.
Siamo sempre di corsa ma quando ti fermi a guardare, li incontri. Lingua universale, che non ha bisogno di traduzioni. Così, camminando per un corridoio di ospedale o per strada, al di là del rumore del traffico o del vociare delle persone, altre voci silenziose parlano a chi le vuole sentire. Raccolgo questi momenti e li custodisco nel cuore e nella mente. La vita non è sempre facile; a volte abbiamo giornate davvero difficili e il percorso ci sembra così ricco di avversità che è normale sentirsi sbagliati. Non bisogna mollare e soprattutto rimanere sempre umili!

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