E’ strano il modo con cui cambiano con il passare del tempo le nostre visioni e rappresentazioni del mondo. Tempo fa, nella mia lontana infanzia la maestoso silhouette della montagna mi faceva un’impressione opprimente, creandomi una sensazione di barriera, di ostacolo, che non mi permetteva di andare avanti, di “sbirciare” dall’all’altra parte. Sbarramento, che inchioda lo sguardo nascondendo l’orizzonte. Gli anni hanno creato un’altra prospettiva dalla quale le cose sembrano diverse. Adesso la montagna si presenta per me piuttosto come una scala, una possibilità, una soluzione. Doloroso cambio della direzione, nuova prospettiva. E l’orizzonte non mi manca, perché so che è fatto dalla stessa materia di cui è fatto il cielo, basta alzare gli occhi e guardare in alto.
Si sporgono verso l’alto
montagne maestose,
sagome impervie,
coronate da neve e da sole,
sentinelle silenziose,
vegliano sulla vita,
che si trasforma in morte,
per rinasere di nuovo.
Il tempo sgretola le esistenze
ma a loro, i cambiamenti
non sono concessi,
portano il sigillo dell’eterno
e rimangono sè stesse.
Darina Naumova