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Una carezza per Angelo

Rapido passaggio in fuga il tuo incedere veloce, sbarazzino, allegro, colorato in sella alla vecchia bici, fida compagna carica di odori, profumi intensi, fragranti di pane appena sfornato il cui passaggio di casa in casa portava allegria.
Una buona parola, spensieratezza fugace, rapita all’istante da scie di pensieri ed  emozioni che a galla risalendo imporporavano le gote di rosso ciliegia. Nel cuore di te tanti ricordi, un milione di milioni della tua laboriosa intensa attività, dall’alba al tramonto, indaffarata nelle tante attività leste le mani correvano passando da uno scaffale all’altro dove la mercanzia riceveva carezze tiepide prima di essere esposte per la vendita.
Da piccina al negozio venivo. affascinata dai tuoi gesti rimanevo incantata, accerchiata da quella fine sottile esuberanza che tutti coinvolgeva con ironia pulita, serena, modesta e riservata.
Mai una parola di troppo, sempre gentile, cortese pronto ad aiutare chi in difficoltà, a porger la mano al povero.
Correva veloce il furgone verde, bazar di colori e di odori in compagnia di tuo fratello, per il mondo andavi recando fragranze e sapori nuovi, la genuinità di pane fresco ancora caldo invitante.
Poi la malattia, lunga, difficile, faticosa, ostile vissuta con quell’umiltà che sempre ti ha distinto.
L’ultimo ricordo che ho di te è durante la festa di San Luigi quando tua moglie ti portò seduto sulla carrozzina un poco in paese affinché potessi rallegrarti in compagnia.
Ti rivolsi un sorriso, un saluto fugace, lo stesso che ora ti rivolgo in quest’ora estrema in cui sorella morte, bussando al tuo cuore, ha trovato un animo gentile e pio pronto a varcare i confini  per traslare radioso solare e lieto, nella pace celeste.
Anche per  te un grazie per tutto l’amore e l’affetto
donato, per l’esempio di bontà e di onestà.

Milena, la mamma di Vittoria e di Celeste

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