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Una Canzone per Marion

Voto (da uno a dieci): 7
Titolo originale: Song for Marion
Nazione: Regno Unito
Anno: 2012
Genere: Commedia, Drammatico
Durata: 93 minuti
Regia: Paul Andrew Williams
Cast: Terence Stamp, Vanessa Redgrave, Gemma Arterton, Barry Martin, Anne Reid, Christopher Eccleston, Ram John Holder, Calita Rainford, Alan Ruscoe, Bill Thomas, Orla Hill
Produzione: Steel Mill Pictures, Coolmore Productions, Egoli Tossell Film, Film House Germany
Distribuzione: Lucky Red

 

Marion e Arthur vivono serenamente gli ultimi anni della loro vita. Una coppia inossidabile, legata da un amore eterno, pur nella plateale differenza dei rispettivi caratteri. Lei molto solare, gioiosa e con tanta voglia di vivere (trascorre molti dei suoi pomeriggi in un centro ricreativo per anziani dilettandosi, con le sue amiche, nel canto); lui un tipo molto riservato, chiuso e sempre col broncio (oltre che con la sigaretta in bocca) ma sempre molto vicino e attento alle esigenze della consorte.
La loro unione ha dato vita, anni or sono, al loro unico figlio: James. I rapporti tra padre e figlio non sono per nulla idilliaci (le differenze di carattere non consentono loro di comunicare più di tanto). In compenso c’è l’adorata nipotina: quel piccolo essere affettuoso, tanto amata da entrambi i nonni e che diventa il tramite per avere un minimo di dialogo tra le due famiglie.
Ma una brutta notizia, destinata a cambiare il destino per entrambi, è in agguato. Un male incurabile ha già minacciato l’esistenza di Marion, lasciandole solo un paio di mesi di vita. La forza di volontà della donna, tuttavia, non verrà intaccata: la sua determinazione a proseguire col canto (una gara canora è alle porte) non cede neppure davanti al malessere. Grazie a questa passione della moglie, Arthur entra in contatto con Elizabeth (l’irriducibile direttrice del coro). Una giovane donna (pure lei con i suoi problemi relazionali verso l’altro sesso) e che riesce a leggere nell’uomo un qualcosa che va al di là del suo aspetto austero, riuscendo a fargli capire quanto sia importante la relazione con i propri simili e facendolo aprire alla vita e al mondo anziché rassegnarsi ad un isolamento e ad un mutismo generale. Quando Marion verrà a mancare, sarà proprio suo marito a rimpiazzarla; a salire sul palco, ad esibirsi davanti ad un pubblico, recuperando, nel contempo, anche il rapporto deteriorato con il figlio James.
Tra i deliziosi cantanti in quiescenza nella loro residenza (qualche mese fa, gli apprezzati protagonisti del film Quartet di Dustin Hoffman) e i navigati musicisti che stanno per arrivare nelle sale alle prese con un dramma personale e di gruppo (Una fragile armonia, al cinema fra poche settimane), si inserisce questo nuovo film del regista di London to Brighton e Cherry Tree Lane (Paul Andrew Williams). Simpatica vicenda romantica e sensibile sul tema della terza età, condita da una buona musica che spazia tra hip-hop, hard-rock ed heavy metal (Steve Wonder, Tom Kelly, Billy Joel) e che, fra testi di canzoni a base di sesso e mosse scatenate che porteranno un vecchietto in ospedale, non manca di farci sorridere; il tutto pur mantenendo il dovuto bilanciamento tra commedia girata con gusto e dramma dalle tinte forti. Un cast azzeccato e ben assortito sul quale spiccano, anzitutto, i due anziani (Terence Stamp e Vanessa Redgrave), ai quali danno un buon supporto il figlio Cristopher Eccleston e la direttrice del coro Gemma Artenton. Senza cedere troppo alla commozione ed evitando di scivolare nel patetico, Una canzone per Marion riesce ad emozionarci delicatamente con la sua storia commovente, i cui unici effetti speciali sono quelli che colpiscono al cuore invitandoci a riflettere sull’importanza della vita, sulla malattia, la solitudine, gli affetti familiari, la caducità della vita, l’amicizia e i rapporti interpersonali.
L’importante, come sembra volerci dire Marion, è la voglia di vivere, la voglia di ricominciare a vivere e la voglia di cambiare.
Piergiorgio Ravasio

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