Come gli altri tipi di tumore, anche il tumore alla prostata è causato dalla produzione di cellule maligne. Il tumore alla prostata, solitamente della dimensione di una noce, non è molto diffuso: si calcola infatti che i nuovi casi di tumore siano, in Italia, circa 9000 all’anno. Le cause del tumore alla prostata Non è ancora stata trovata la causa che scatena i tumori. Tuttavia è possibile evidenziare, come per tutti i tumori, i fattori di rischio. Gli uomini che, appunto, rischiano di contrarre questa malattia hanno tra i 45 a gli 80 anni di vita. Nei giovani, invece, la forma tumorale è molto rara. Come per il tumore al seno, poi, vi sono organismi che appaiono maggiormente predisposti a questa malattia: la presenza di alcuni geni come Brca1 e Brca2, infatti, sembra aumentare il rischio di contagio. Per questo gli uomini i cui familiari sono stati colpiti da questo tumore devono prestare ancora maggiore attenzione. Uno stile di vita errato, poi, può contribuire alla formazione del tumore: obesità e assunzione di troppi grassi, infatti, possono peggiorare la situazione. Infine un accenno agli ormoni: se l’aumento della produzione di estrogeni può contribuire, nelle donne, alla formazione del cancro al seno, l’aumento di testosterone, negli uomini, può portare al tumore alla prostata. Forme di tumore alla prostata Quasi la totalità dei tumori alla prostata si presenta come adenocarcinoma, ovvero un tumore che trae origine dall’epitelio ghiandolare. Tuttavia in casi molto rari è possibile che il tumore colpisca anche cellule più piccole: in questi casi si parla comunemente di tumori a piccole cellule. Sintomi del tumore alla prostata Non è facile individuare un sintomo che sveli la presenza del tumore nella sua prima fase. Il tumore, infatti, è spesso asintomatico. Per questo è necessario sottoporsi a esami clinici frequentemente. Solo nella fase avanzata del tumore, quella più acuta, cominciano ad apparire alcuni sintomi: difficoltà e dolore nell’urinare, diuresi e presenza di sangue nelle urine. Solo in alcuni casi questi sintomi si associano a perdita di peso e a grande stanchezza. Come per tutte le malattie asintomatiche, sarebbe del tutto scorretto autodiagnosticarsi il tumore alla prostata solo per la presenza di uno di questi sintomi. Si tratta infatti di episodi comuni a diverse malattie legate all’apparato genitale maschile. La prevenzione Grazie ai moderni strumenti di rilevazione dei tumori è oggi sempre più fondamentale la prevenzione e il controllo al fine di curare fin da subito eventuali tumori agli stadi iniziali. Come sempre, una dieta corretta, povera di grassi, è utile. Quanto ai controlli, invece, non tutti gli oncologi sono d’accordo nel costringere gli uomini a sottoporsi a esami che possano immediatamente rilevare il tumore. Il motivo è semplice: moltissimi uomini muoiono con il tumore alla prostata ma non per il tumore stesso. Questo perché questa forma di cancro si evolve così lentamente da non portare, in molti casi, alla morte. Segnalare la presenza di questo tumore prima che i sintomi si facciano sentire porterebbe i medici ad asportare la prostata, nonostante le spiacevoli conseguenze, anche in quei pazienti che, per diverse ragioni, non sono a rischio metastasi. Le cure L’intervento chirurgico rappresenta il primo tassello della terapia utile a sconfiggere il tumore alla prostata. La rimozione della ghiandola è spesso accompagnata dalla rimozione di linfonodi. Esaminandoli, infatti, è possibile capire quanto il tumore si sia diffuso. Un’alternativa all’intervento chirurgico è la radioterapia, poco efficace nei casi più gravi ma meno drammatica quanto a conseguenze. La terapia ormonale, consistente in una riduzione dei livelli di testosterone, può essere utile soprattutto per preparare il paziente alla radioterapia. Efficace ma utilizzata solo nei casi più gravi, infine, è la chemioterapia.