Si trovavano in un hotel esclusivo, in fondo a una lunga e stretta terrazza di pietra che fiancheggiava e abbracciava la scogliera a strapiombo sul mare. Le onde imponenti si infrangevano impetuose sotto di loro ripetendo sugli scogli la loro frase infinita. Era notte ma in quel posto, per gente come loro, non v’era orario, tre uomini piuttosto giovani davano le spalle al mare, e tre donne, altrettanto giovani e di un’eleganza ricercata, potevano ammirare quel mare impetuoso, le poche imbarcazioni che riflettevano le loro luci sull’acqua. Poi un faro della baia e una luna piena tingeva il paesaggio incantato. Poche stelle, a dire il vero, ma anche per loro sarebbe stato difficile decifrare quei sei personaggi, i loro gesti e le parole bisbigliate. Da una parte le donne, dall’altra i tre uomini e naturalmente un tavolo in comune. Sembravano ombre tanto erano attenti, scrupolosi e concentrati gli uni sugli altri.
Sul tavolo non v’era nulla se non due accendini e due pacchetti di sigarette senza posacenere e una grossa candela protetta dalle folate di vento che venivano dal mare e che scompigliavano i capelli sciolti di due delle donne. Ma chi erano, cosa celebravano? Erano tre coppie di amici, di amanti, erano sposati o forse si accingevano a dichiararlo? Persino il cameriere che nel frattempo li aveva raggiunti con una superba bottiglia di vino e sei bicchieri ghiacciato capì che non era il caso di soffermarsi in sconvenienti cerimonie, bastarono due sguardi e levò i tacchi.

Erano figure indecifrabili, eppure un osservatore più attento e più arguto avrebbe notato, potendosi avvicinare come un fantasma o come una farfalla che quei visi erano freddi, tirati, torvi persino, senza troppi sorrisi e nemmeno divertiti ma gradualmente una di loro riempì i sei bicchieri; qualcosa stava accadendo. I bicchieri si alzarono per un brindisi al centro del tavolo.
I loro sguardi finalmente si intersecarono, i loro occhi brillavano e sembravano incontrarsi quasi formando una ragnatela luminosa…
Lavoravano tutti e sei in una compagnia, una grossa compagnia finanziaria e v’era un rampollo di una finanziaria altrettanto prestigiosa che con loro grande preoccupazione stava intralciando i loro piani e programmi futuri….
Il brindisi era tutto per lui; avevano finalmente trovato la somma derivante dal loro consorzio, l’ora esatta e l’uomo giusto per toglierlo per sempre di mezzo… Questa era la ragione della loro intesa e il frutto delle loro menti contorte e animate in termini di denaro e scalata sociale.
Enrico Savoldi