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TERMINI CADUTI IN DISUSO

Con galateo si definisce l’insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione.
Per educazione si intende semplicemente il comportamento dell’individuo con gli altri, e in genere si distingue in buona educazione (rispetto delle regole sociali, buon comportamento) o cattiva educazione (assenza di rispetto per le regole sociali, cattivo comportamento). Mai come in questi ultimi anni molti individui, giovani e non, fanno fatica a rispettare le regole ed a comportarsi di conseguenza in modo corretto nel dialogo con gli altri. Controllare la propria irruenza, frenare gli impulsi aggressivi e riconoscere il senso del limite nei confronti degli altri è diventato quasi un’utopia.

Capire il confine tra il bene ed il male in una società dove il valore della vita di un individuo non ha più importanza, è il primo obiettivo da raggiungere da ora in poi! Siamo arrivati al punto che per una discussione, uno sguardo di troppo si uccide; invece di fare una passeggiata mano nella mano con il proprio partner si passeggia con coltelli e cacciaviti in tasca pronti all’uso per non parlare dell’omicidio a Stefano Leo, 30 anni, dove il suo assassino ha dichiarato: “l’ho ucciso perchè aveva un’aria felice”. Se poi iniziamo a parlare di stupri e violenze sulle donne credo non bastino tutte le pagine di questa rivista. Notizie come queste: “Andrea esce con gli amici e non risponde più al telefono: trovato morto in bagno a 24 anni” e “Evan, ucciso di botte a soli 2 anni” sono sconvolgenti anche se sembra ormai che ci stiamo abituando senza più renderci conto della gravità estrema che hanno questi fatti.

Dilaga la violenza, ragazzi sempre più violenti e sempre più piccoli che agiscono in gruppo, utilizzando la forza fisica con l’intento di far male e aggredendo anche per futili motivi, inconsapevoli della gravità e delle conseguenze delle proprie azioni.

Il disagio giovanile è in netto incremento e le forme più diffuse sono il BULLISMO, di cui sono vittime rispettivamente circa 3 adolescenti su 10 e il CYBERBULLISMO che coinvolge circa 1 adolescente su 10. Ragazzi che condividono tutto quello che fanno sui social e nelle chat, esponendosi a dei rischi notevoli.

Un altro fenomeno di violenza in forte crescita è L’AUTOLESIONISMO. Nella fascia di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, quasi 2 preadolescenti su 10 dichiarano di aver messo in atto condotte autolesive senza significative differenze tra i due sessi, rispetto a circa il 18% dei ragazzi, tra i 14 e i 19 anni, di cui il 67% sono femmine. I dati più preoccupanti in assoluto sono due: quasi il 14% lo fa in maniera ripetitiva e sistematica (dato in aumento del 2,5% in un solo anno) e l’età media in cui iniziano a farsi del male è pari a 12,8 anni. Ciò che preoccupa veramente sono i dati legati alle sfide social e alle challenge che dilagano a macchia d’olio nel web: 1 adolescente su 10 fa selfie pericolosi in cui mette anche a repentaglio la propria vita e oltre il 12% è stato sfidato a fare un selfie estremo per dimostrare il proprio coraggio (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza).

Come possiamo agire noi genitori, già oberati tra il lavoro e le faccende di casa?
I
l nucleo familiare, che piaccia o no, deve svolgere il ruolo fondamentale di coesione e di nido sicuro per un ragazzo e futuro uomo/donna. La casa, i punti fermi, sono tutte cose essenziali e soprattutto quel dialogo sempre più indispensabile tra genitore e figlio che possa fargli distinguere tra realtà e finzione (social e vita reale) tra “buono e cattivo”, tra “giusto e sbagliato” al fine di giungere a una visione congrua della realtà e delle conseguenze delle proprie azioni.

E se anche i genitori si fossero dimenticati di cosa significa essere educati?
Questo sarebbe ancora più grave e per questo motivo mi permetto di pubblicare alcuni termini per un breve ripasso sullo stile di vita che ognuno di noi dovrebbe mantenere.

GENTILEZZA: la gentilezza è un valore che viene appreso, che si impara, che non si eredita.
RISPETTO: il rispetto inteso come come accettazione dell’altro, come capacità di ascolto. Anche quando non condividiamo le scelte o le opinioni di chi ci sta accanto.
LA GENEROSITÀ: concepita come l’intenzione di essere utile all’altro.
L’AMICIZIA: Imparare a fare amicizia, ma soprattutto sapere come prendersi cura degli amici.
L’UMILTÀ: l’umiltà è uno dei valori fondamentali nell’educazione.
Trasmettere loro questo valore significa aiutarli a non sentirsi superiori a nessuno e ad accettare i propri limiti, pur considerandoli una sfida per migliorare. Una persona umile sarà sicuramente più felice, perché imparerà ad apprezzare le piccole cose, quelle che nella vita contano davvero.
L’AMORE PER LA NATURA: amare e rispettare la natura a qualunque costo!
IL RISPETTO PER LA DIVERSITÀ: rispettare la diversità, in qualsiasi forma. Diversità di pelle, di cultura, di religione, di opinione.
LA PERSEVERANZA: la forza di non arrendersi, la voglia di imparare per migliorare, l’energia per cercare soluzioni ai problemi possibili che incontriamo ogni giorno.
L’OBBEDIENZA: obbedienza vuol dire conoscere le regole e saperle accettare, senza chiedere nulla in cambio. A scuola, sul posto di lavoro si deve imparare a chiedere, ad ascoltare e a controllare il proprio comportamente in ogni situazione.

Gianluca Boffetti

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