Rimani sempre aggiornato! - Scarica l'App di New Entry!

Studi di settore, semplificazione e sforbiciata

Gli studi di settore si riducono a circa 170) semplificando il metodo di applicazione: parte da qui la riforma degli studi di settore al centro del lavoro della SOSE (società del ministero dell’Economia che si occupa degli studi). Il piano è annunciato dal ministro delle Finanze, Pier Carlo Padoan, nell’Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale 2016-2018. E le parti stanno discutendo sui punti fondamentali.
Attualmente ci sono 204 studi destinati a una platea che conta più di 3 milioni di contribuenti. L’atto di indirizzo del ministero specifica l’intenzione di: «rivedere gli studi di settore per renderli maggiormente efficaci e massimizzare l’attendibilità delle stime, assicurandone al contempo la semplificazione anche attraverso la riduzione del loro numero».
Obiettivo, portare a termine la riduzione dei modelli: «senza perdere il dettaglio delle attuali tipologie che permettono la misurazione dell’andamento del microsettore di riferimento».
Studi di settore: dati e strumenti online
Le prime sperimentazioni partono già con i modelli dichiarativi 2016: fra i 60 studi in revisione, 30 faranno da progetto pilota per la sperimentazione, attraverso un doppio modello: uno con il vecchio metodo e uno che recepisce la nuova metodologia. Il risultato sarà valutato dal tavolo degli esperti. L’obiettivo è quello di rendere questa forma di accertamento induttivo il più precisa possibile, correggendo una serie di inefficienze che, negli ultimi anni, hanno reso questo strumento sempre meno efficace: il numero dei controlli da studi di settore da parte dell’Agenzia delle Entrate è in calo dal 2011.
Fonte:www.pmi.it

Condividi