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Studente di 13 anni muore. La struggente lettera della maestra

E’ morto al Papa Giovanni di Bergamo a soli 13 anni dopo che era stata colpito da un arresto cardiaco davanti ai compagni di classe. La maestra del giovane Alessio Quaini durante i cinque anni di scuola elementare, lo ha voluto ricordare con una lettera, come fosse stato lui stesso a scriverla.

Alessio Quaini è morto a 13 anni venerdì pomeriggio al Papa Giovanni di Bergamo, dopo che in mattinata era stata colpito da un arresto cardiaco davanti ai compagni di classe nella scuola in provincia di Brescia. Lunedì sono stati celebrati i funerali a Vallio Terme, con tutta la comunità stretta attorno alla famiglia in un unico abbraccio. Rosalia, la maestra del giovane Alessio durante i cinque anni di scuola elementare, lo ha voluto ricordare con una lettera, come fosse stato lui stesso a scriverla. La riportiamo di seguito, ripresa da “Bsnews.it”: 
Ciao a tutti, sono Alessio, il ragazzino allegro, vispo ed esuberante che conoscete. Ora ho preso un’altra strada rispetto a voi, diversa dalla vostra, ma continuiamo a camminare insieme.  Un semaforo arancione, divenuto poi rosso, rosso come il mio cuore, mi ha fermato. Veramente è stato il mio cuore ballerino e … capriccioso a fermarsi!  Lui ha deciso per me il mio … riposo.
Non è che io fossi d’accordo! Figuriamoci, non me l’ha nemmeno chiesto!
Non mi vedete più, ma io sono ancora presente. Presente nei vostri ricordi, nei vostri pensieri, nei vostri cuori, nella vostra vita. Io sono con voi finché voi parlerete di me e riderete con me. Solo così io vivrò e mi sarà concesso di vivere in voi e con voi. Non vi ho abbandonato come pensate, bensì vi ho “passato” la mia breve vita.  Mi raccomando: condividete con me la vostra vita, i vostri sogni, le vostre azioni, il vostro domani.
In fin dei conti vi ho fatto un regalo! Perché piangete? Ora non avete più la vostra vita soltanto: io vi ho regalato la mia.  Questo è il dono che vi lascio! E mi raccomando! Io alla mia vita ci tengo e quindi, quella piccola parte di vita che ho lasciato a ciascuno di voi, vivetela intensamente, con allegria e spensieratezza pensando che io sto vivendo con voi e voi vivete anche per me!  Vi dico subito che non sarà facile, ma almeno provateci! Combattete come ho fatto io fin dalla nascita! Mi sono fatto largo subito nel pancione della mamma; il primo a tagliare il traguardo della vita sono stato io lasciando a mio fratello Simone il secondo posto.  Sono un combattente fiero e tenace!  Chi mi conosce sa che non sono un tipo arrendevole e accomodante.  Lo sapete bene voi, amici miei, che non amo fare il gregario; preferisco essere io a condurre il gioco!
Ora mi trovo in un luogo tranquillo e luminoso chiamato Paradiso. Non sono solo qui! C’è tanta gente e anche tanti ragazzini con me; spero che diventino amici miei come voi! Poi ho incontrato un giovane sorridente, atletico e sportivo: il Signore, che qui tutti chiamano Gesù.
Mi è corso incontro, ha battuto il 5 sulla mia mano e poi mi ha detto con voce dolce: “Ora sei dei nostri”! Ma a me piace troppo questo mondo, il mio mondo, il nostro mondo!
Ho tenuto duro finché ho potuto, poi una bella sera di settembre il mio cuore fa le bizze: si stanca dei suoi battiti regolari, dei suoi movimenti regolari e decide di fare di testa sua! Così i medici di Bergamo devono dargli una regolata con uno stimolatore quando entra in standby. Ora si sono proprio speciale! 
Ma continuo ad amare la vita, la mia vita colorata di arancione: il mio colore preferito, il colore del sole. Persino i miei capelli hanno i riflessi del sole, così come i miei occhi.
E che ne dite delle mie lentiggini? Non sono anche quelle arancione? Dunque, quando alzate gli occhi al cielo e guardate il sole splendere, pensate a me. Nel sole, nel suo colore arancione, ci sono anch’io.  Ora però devo chiudere perché mi aspettano. Porto con me il profumo del mio papà, che spruzzavo sulle pagine del mio diario, alle elementari, per sentirmelo sempre vicino. Porto con me la morbidezza, il profumo e il biondo dei capelli della mamma! Mi piace tanto quando indossa abiti colorati perché si distingue da tutte le altre donne vestite di nero. Che brutto colore il nero!  Porto con me i miei sogni di bambino; quando da adulto avrei voluto vivere in un piccolo appartamento con Luca e Daniel, senza donne … perché quelle rompono. Ora, invece, … ho cambiato idea. Porto con me tutti voi, amici miei; i nostri giochi, le nostre marachelle, le nostre baruffe, ma anche la pace subito fatta.  Porto con me il proposito di non dire più parolacce, perché qualche parolaccia di troppo, a volte mi scappa. Porto con me tutte le coccole, gli abbracci e il bene grande dei miei nonni. Vi devo lasciare: Gesù mi aspetta per una partitella. Che ne dite se gli regalo la maglia del Milan? Io però mi tengo il pallone con le vostre firme, perché senza quello come faccio a giocare? Voi fate il tifo per me, mi raccomando!
Ora vi saluto. A voi, mamma e papà, un forte, fortissimo abbraccio e un bacio: vi voglio bene fess!  Pregherò per voi e voi per me. Ciao, ciao a tutti  Alessio
(Alessio e … maestra Rosalia)
P.S. Ci rivedremo; ma vi raccomando: non abbiate fretta! Qui, io ho tutto il tempo che voglio
Fonte (bergamonews.it)

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