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SÉT DRÉ A PÉNDER? (STAI SCHERZANDO? SEI MATTO?

Di proverbi dialettali simpatici ce ne sono davvero tanti, per fortuna c’è chi ne fa ancora uso, soprattutto persone un po’ anziane e, da qualche anno, anche qualche gruppo specifico su facebook, che li ripropone quotidianamente. Dai moltissimi post si evince che anche a molti giovani fa piacere conoscerli o rispolverarli, per fortuna, perché è un pozzo di cultura popolare che non ha niente da invidiare neppure a chi è più colto della maggior parte delle persone di modesti ceti di una volta, che alla mancanza di teoria sopperiva con intelligenza, arguzia e ironia con ciò che imparava facendo esperienza “sul campo”.


Il dialetto, come tutte le lingue, è in continuo cambiamento e purtroppo si sta sempre più italianizzando. Ecco allora che molti termini vecchi stanno scomparendo nel parlare quotidiano e, man mano se ne vanno gli anziani, si rischia di dimenticarli. “Set dré a pènder?” – stai scherzando? sei matto? è uno di questi. Di solito è accompagnato dall’eloquente gesto e si addice a svariate situazioni.

In ogni caso è più che mai attuale: da chi si comporta strano a chi si esprime troppo pessimista o al contrario troppo ottimista…il senso è che se non vai dritto, ta pèndet, rischiando di prendere brutte strade o di sbagliare comportamenti. Così se non ragioni con buon senso, se spari risposte o sentenze senza riflettere, capita inevitabilmente di dire stupidaggini, che fanno dire appunto, “ma che dìzet sö? Sét dré a pènder?”.

Dovrebbero davvero riferire questa domanda a tutti gli pseudo esperti che ogni giorno sono ospiti in tv sugli argomenti più svariati, mettendone tanti a tacere. Troppi aprono bocca solo per “daga aria”. Anche quando si tratta di argomenti leggeri, di pettegolezzi, a volte è fastidioso sentire commenti inutili o inopportuni; comportamento molto più grave quando si parla di salute altrui, di persone che hanno subito eventi dolorosi o peggio ancora parlando di chi non c’è più, senza rispetto.

La classica battuta ricorrente “Oramai g’hè pö dè fas maraèa dè gnènt”, è accettabile se riferita a sciocchezze. Io invece, come tanti, mi meraviglio ancora eccome, sia delle cose belle per ammirarle, quelle superficiali per i momenti di leggerezza e di divertimento, ma pure di quelle più profonde e delicate. Spére de mia mai pènder!
Olfi Ornella

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