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SENZA ALI E SENZA CIELO

Troppi giovani e non, si tolgono la vita senza rendersene conto, oppressi da chissà quale mostro dentro di loro che li rosica a tal punto di compiere un gesto estremo. Il bullismo, i tradimenti, la crisi economica, la droga, l’alcool sono stati fattori che hanno causato non poche disgrazie ma ad essere colpiti maggiormente, un’altra volta, sono i nostri figli. Impegnati ormai a comunicare attraverso i telefonini non riusciamo più nemmeno ad intavolare un argomento, ad ascoltare il timbro di voce e il brivido del cuore mentre ci si confida davanti ad una bella tazza di caffè.
Per non parlare della notte… ci si svegliava la mattina raccontando un sogno, oggi non sognamo più ma in compenso navighiamo in un mare aperto che ti porta ovunque ma non è reale. Che senso ha questa era virtuale, questa generazione alla ricerca di un modo nuovo per distinguerci senza capire che sono i valori quali l’educazione, il rispetto, il modo di fare che fanno la differenza. E’ inutile negarlo: giovani con migliaia di amici virtuali ma terribilmente soli nella vita reale! Dai dati della fruizione dell’online dai device rilevati, risulta che sono stati 46,1 milioni gli utenti online di cui 29 milioni gli utenti da smartphone, questi ultimi collegati in media per 3 ore e 13 minuti nel giorno medio. Cavolo, ma cosa facevamo prima in quelle 3 ore e 13 minuti giornaliere? Forse chiacchieravamo con un amico, giocavamo a palla con nostro figlio, andavamo a fare una passeggiata con il cane? Se ci pensate si parla di circa 96 ore al mese. Come ci siamo ridotti…
Prima di salutarvi vi lascio la canzone di Jessica Morlacchi “Senza ali e senza cielo” con un testo autobiografico dove l’artista nell’adolescenza ha sofferto di crisi di panico. Interessante leggere i passaggi profondi che questo testo contiene.
UN INNO PER TORNARE A VIVERE
Se la sofferenza supera ogni limite
vivere è morire
mi tremavano le mani e tu non c’eri mai
come si fa a dimentciare
che desideravo avere stelle dalla terra
e fiori dalla neve
mentre tu ti accorgevi di come ero in guerra
l’egoismo non ci vede
Senza ali e senza cielo
non riuscivo più a parlare
senza addosso le apparenze dell’ipocrisia
non so più buttarmi via
io non cadrò
Senza ali e senza cielo
l’universo è tutto qua
dall’inverno si ritorna e non si va più via
finché non si muore più, mai più
finché non si muore più.

Gianluca Boffetti

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