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SAGRE ADDIO

Che estate di merda (perdonatemi il francesismo), non mi riferisco al clima che è stato stupendo e ha permesso a noi contadini di portare a casa un raccolto straordinario, ma al fatto che per colpa del Coronavirus tutte le sagre e feste paesane sono state sospese. Per me, che nel periodo estivo non posso andare in ferie (in realtà non vado molto nemmeno in inverno), le varie feste de l’Unità, la sagra del pesce, la festa dello sportivo ecc. ecc. Erano un bel diversivo per passare una bella serata in compagnia di amici, gustando prodotti tipici tradizionali, ascoltando la musica di bravissime e coinvolgenti orchestre di liscio, e perché no, salire in pista e piroettere con la propria compagna; una volta io e mia moglie ci chiamavano le trottole della bassa, adesso sembriamo più a delle statue marmoree. L’importante è ballare con allegria, spensieratezza, in modo che i vari problemi quotidiani si sciolgano e lascino spazio al buon umore.
Quando ero bambino, nelle calde sere d’estate, nel nostro cascinale o in uno limitrofo, capitava che qualche nonno tirasse fuori la sua vecchia fisarmonica e, suonandola più o meno bene, dava vita a delle piccole feste sull’aia, dove tutti (grandi e piccini), si divertivano.
Una delle pochissime sagre risparmiate dal Covid, è stata quella di San Rocco ad Isorella (pubblicizzata anche su questo giornalino), svoltasi rispettando le nuove normative sanitarie; le sedie del pubblico erano sistemate a più di un metro l’una dall’altra. Quest’anno non si è potuto mangiare lungo il Naviglio, logicamente per evitare di essere troppo vicini (assembramenti), però era attivo un efficiente servizio bar. Io ho assistito alla serata del 16 agosto: Naviglio in Canto, gara canora giunta quest’anno alla sua quinta edizione, riservata agli over 45 residenti ad Isorella. Sono rimasto veramente stupefatto, innanzitutto per il meraviglioso allestimento del palco, creato e preparato anche quest’anno dall’artista Luigi Zorzi (autore tra le altre cose, del mini albero della vita), lo stesso Signor Luigi, era tra i 19 cantanti in gara, piazzandosi al terzo posto, dando prova di alte qualità canore. Il livello di tutti i cantanti amatoriali è stato veramente straordinario, non è facile vincere la timidezza ed esibirsi di fronte ad oltre 500 persone, loro lo hanno fatto alla grande.
Nel corso della manifestazione sono stati giustamente ringraziati ed omaggiati di un piccolo pensiero, tutti i medici, gli operatori socio sanitari ed i volontari che in questi mesi hanno dato l’anima per la salute di tutti. Un’altra bella festa che non è stata realizzata già dall’anno scorso e non per il Coronavirus ma per l’entrata in vigore di nuove norme sempre più restrittive, è la Festa degli Alpini che si svolgeva sempre ad Isorella il secondo sabato di dicembre. Organizzata dal gruppo locale degli Alpini era giunta già alla sua undicesima edizione. Mi è dispiaciuto moltissimo perché l’intero ricavato veniva devoluto in beneficenza a famiglie bisognose o ad enti no profit, qualche anno fa fu consegnato al parroco del paese per il rifacimento del tetto della chiesa. C’era sempre qualche industriale di buon cuore che metteva a disposizione il suo capannone dove gli Alpini con straordinario impegno e senso organizzativo, preparavano la Festa in modo ineccepibile. Le persone partecipavano numerosissime, ben consce che il ricavato andava a scopi benefici. È veramente un peccato che nuove norme (che io non discuto, mi limito a riportare i fatti), abbiano impedito a persone o famiglie meno abbienti di poter ricevere una cifra piuttosto consistente. Penso che iniziative così lodevoli, in questo caso messe in atto dagli Alpini (di cui io ho una stima immensa), dovrebbero essere elogiate, sostenute, aiutate e non cancellate da regole fredde e insensibili.
Giordano

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