Li chiama tutti per nome. “Marcello, Paolo”. Tutti tranne uno. F.B., “Mister Briatore”.
“Il mio mentore, un genio assoluto”.
Mentre racconta la sua vita trascorsa fra vip, champagne, party esclusivi, yacht e viaggi in giro per il mondo, Roberta Tana tiene fra le mani centinaia di fotografie. C’è un po’ di tutto: veline, soubrette, cantanti, calciatori, artisti internazionali. E lei è sempre lì, accanto a loro. Amica, confidente, problem solver. Una vita da PR extra lusso.
Per una decina di anni è stata “Hospitality Manager” in due dei locali più esclusivi di Forte dei Marmi e Porto Cervo, fino ad arrivare a coordinare alcuni dei locali più “cool” della movida romagnola. Una vita intera a contatto con imprenditori, sportivi, star dello spettacolo, musicisti, cantanti, registi e via discorrendo. A chiacchierare, parlare e divertirsi con loro. Ad ascoltare segreti, ad organizzare sorprese, a consolare e coccolare chi si vuole divertire no limits. Ecco, nonostante questo, Roberta Tana è una donna timida. La parola d’ordine, nel suo lavoro, è stata quel suo essere “riservata” che le ha permesso di scalare l’Olimpo della vita notturna.
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Da dove iniziamo?
Ho un diploma in Ragioneria, mi sono iscritta a Roma a Giurisprudenza ed ho sempre studiato danza da quando avevo 6 anni e mezzo. Ho studiato alla Royal Academy di Londra, ho conseguito un diploma come ballerina classica.
E da qui alla tv il passo è stato breve.
Proprio così! A 20 anni ho superato un provino e per 4 anni sono finita in tv nei corpi di ballo dei programmi del sabato sera di Rai e Mediaset. Ho fatto parte dei varietà del sabato sera, “Sotto a chi tocca”, “Sotto a chi tocca Capodanno”, “Sanremo estate”. Nel 1993 sono stata finalista a Miss Italia, poi sono stata testimonial per campagne pubblicitarie di L’Oreal e Garnier.
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Finché venne il giorno…
In cui, grazie all’amico Paolo Brosio e Alberto Galeotti, incontro Flavio Briatore. Mi spiega il progetto del Twiga e lui dice: “Ti voglio nella squadra”. È qualcosa di nuovo per me: non è il mio mondo. Ma me lo sta chiedendo Mister Briatore: quindi, accetto.
È una sfida che nasce… alla grande.
Nell’estate del 2001, dopo neanche due mesi di lavoro, devo chiamare sei body-guard all’ingresso del locale perché fuori ci sono centinaia di persone che vogliono entrare. Bene, ho capito qual è la mia vita.
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E tu diventi manager del locale di Mister Briatore.
Esatto, è il mio “mentore”. Una persona con cui fin dal primo giorno ho avuto alchimia.
È semplicemente geniale.
A settembre 2001 si inaugura ufficialmente la discoteca.
E io sono ufficialmente la “hospitality manager”. Coccolavo il cliente dalla A alla Z. Per dieci anni ho vissuto fra Twiga e Billionaire. Un’esperienza semplicemente meravigliosa. Ho scelto di fare questo lavoro lasciando la tv, la danza, i miei progetti. Ho vissuto la vita che avrei voluto, pur se faticosa, stancante, dormendo qualche minuto per notte.
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Com’è il mondo della notte visto dai tuoi occhi?
Complicato, è un tetrix difficile da comporre.
Ci sono da gestire, clienti, fornitori, arredatori. E in tutto questo serve l’occhio giusto nel sapere di non poter sbagliare. Non si può fallire neppure una posizione di un tavolo, rischierebbe di mandare a monte tutto.
Com’è il mondo dei VIP?
È il mondo dei vip…! Per me è il mio habitat naturale. Sono amici “particolari”, che mi hanno fatto diventare matta per intere notti, pur regalandomi sempre sorrisi sinceri.
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Cosa ti ha dato questa vita?
Tutto, ma tutto ciò che volevo. Ho sempre vissuto con obiettivi e sapevo che li avrei ottenuti. Volete sapere una cosa? Non ho cucinato per 15 anni, ma sono una cuoca eccellente. È stata una vita senza soste, giorno e notte, settimane che rivivrei senza dubbio. Mi resta solo una malinconia.
Che sarebbe?
Mi meraviglia vedermi ancora in gioco front-line e non sapere a chi passare le consegne di questo mio lavoro. Dopo un mese mollano tutte e tutti: non reggono lo stress, la frenesia, la pressione. Nell’immaginario c’è che questo è un mondo semplice, tutto ostriche e champagne; se vuoi viverlo da professionista, la realtà non è questa.
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È cambiato il mondo della notte?
Oggi è più intelligente, certi sprechi non ci sono più. La nuova generazione non viene più a ostentare, non hanno bisogno di mostrare di essere milionari.
Cosa puoi raccontarci di quegli anni?
Ne ho viste e sentite di ogni.
Vale una parola: riservatezza.
Quando finirai di fare questa vita, cosa farai?
E perché mai finire di fare questa vita?
Non smetterò mai. Amo il mio essere “Hospitality-Manager”, il tempo della notte ha ancora bisogno di me.
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