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QUEL MALE CHE FA MALE

Capita spesso nella vita certe situazioni che ti fanno riflettere fino ad arrivare a conclusioni che non avresti mai voluto lontanamente immaginare…
Eppure se esistono proverbi del tipo: “ Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici me ne guardo io”… un motivo pure ci sarà, eccome! Difatti più volte mi è capitato anche nel campo lavorativo episodi del genere. Mi presento ad un commerciante, descrivo i miei servizi che vanno dalla pubblicità su New Entry alla stampa e distribuzione di volantini sia all’interno del giornale stesso che nelle cassette della posta. Il commerciante accetta il discorso New Entry ma per quanto riguarda i volantini mi confida che si appoggia ad un suo carissimo amico. Io, nonostante la sua affermazione, espongo i miei prezzi che sono a mio parere equilibrati con il mercato e tutto ad un tratto ecco che cambia più volte espressione del viso dicendomi che li ha pagati più del triplo. A questo faccio una riflessione: si lavora per guadagnare (anche se a volte effettivamente ci si perde) ma dal guadagnare al rubare ce ne passa. Finchè cè un 20%-30% in più ci può stare ma non il 200% soprattutto se a farti il servizio è pure un tuo amico. A questo punto meglio prendere una fregatura da uno sconosciuto!
E credetemi, è accaduto più di una volta!
Peccato che qualche giorno fa si sono invertiti i ruoli: sono io che mi sono fatto prendere in giro da un carissimo amico a cui tuttora voglio bene ma che mi ha fatto molto male. Avevo portato il mio computer a riparare dal mio amico (che me lo aveva anche venduto) perchè aveva il difetto di spegnersi da solo dopo qualche minuto dall’accensione.
Dopo una quindicina di giorni me lo ha riconsegnato funzionante dicendomi che aveva qualche problema la batteria e che ha dovuto resettare il tutto perchè c’erano virus e quant’altro.
Io, ignorante in materia, dopo aver pagato 100,00 € per la riparazione me ne sono andato felicemente a casa. Dopo qualche giorno il pc ha ricominciato a fare lo stesso difetto e l’amico in questione, all’estero per lavoro, gentilmente mi ha detto di attendere il suo ritorno per l’eventuale riparazione.
Dopo un paio di mesi che vedevo questo benedetto pc, pagato 1.000,00 € abbandonato a sè stesso, sono andato da un mio cliente e in questo caso faccio anche nome e cognome perchè se lo merita (“Pc Elettronic” di Almenno San Bartolomeo) il quale spiegandogli la faccianda mi ha chiesto un paio di giorni e mi avrebbe fatto sapere. E così è stato.
Giunto in negozio temendo ormai la morte definitiva del mio Pc ecco che me lo consegna con la relativa diagnosi: SOSTITUZIONE ALIMENTATORE.
In pratica ha semplicemente provato il mio alimentatore su altro Pc osservando che aveva lo stesso difetto e così ha risolto un problema che durava da mesi. Costo? Meno della metà di quello che avevo pagato al mio carissimo (in questo caso carissimo è inteso nel vero senso della parola) amico.
Vi dico la verità: non ho potuto assaporare al meglio la grande felicità nel vedere il mio pc funzionante perchè oscurato da quel male che fa veramente male, di essere stato in qualche modo raggirato da un amico prezioso. Ho cercato di pensare alla sua buona fede, magari non ci è arrivato, ma a malincuore faccio fatica a crederlo! Peccato perdersi così.
Gianluca Boffetti

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