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Nuovi orizzonti

“L’incontro di due personalità è come il contatto fra due sostanze chimiche: se c’è reazione, entrambe si trasformano.”
C.G. Jung

Questa è la bellezza delle relazioni, e della vita. E, ovviamente, è anche una gran fatica, fonte di dolore e di frustrazioni.
Incontrare profondamente un altro è uno scombussolamento: non solo in amore, ma in tutte le possibili relazioni. L’altro tocca i miei confini, i miei limiti; tocca le corde dolenti della mia storia, del mio passato, tocca le corde vibranti del mio presente. E un tocco, anche se amorevole, può risultare talvolta troppo forte, scuotere nel profondo, raggiungere ferite e desideri. Benedetto innamoramento! Senza di lui, senza la sua forza potentemente trainante, rinunceremmo subito all’impresa di avventurarci nel mondo sconosciuto che è l’altro…
E, soprattutto, alzeremmo alti steccati per impedire che l’altro si avventuri nel nostro.
Ma anche maledetto innamoramento, che ci travolge e offusca la vista. Siamo terreni dissodati dalle esperienze vissute, seminati di piante e fiori, alcuni in pieno rigoglio, altri in boccio, altri abortiti o ripiegati in sé; abbiamo la nostra gramigna che infesta il terreno ed erbacce che soffocano la crescita di fiori delicati. L’altro entra nel nostro giardino e comincia il lavoro: pota, taglia, rompe, innaffia, cura, semina, nutre… e il giardino non è più lo stesso. Può essere un inferno o un dono prezioso. Ma può essere anche un’occasione per compiere un viaggio in se stessi, per lasciare che lo scombussolamento che l’altro ci crea ci guidi in meandri dell’anima che hanno bisogno di attenzione, di essere visti, conosciuti, amati, perdonati, curati. Incontriamo spazi di fragilità, nervi scoperti, pelle sottile. Ci esponiamo con timore, con fiducia, con speranza. A volte la pelle troppo sottile percepisce il tocco dell’altro come dolore, così tende a ritrarsi, a difendersi nei modi consueti. Ci vogliono pazienza, amore, tempo, dialogo. Sono le condizioni perché un sano viaggio possa continuare. Ogni viaggio ha le sue fatiche, i suoi rischi, i sacrifici necessari.  Ma la vista che si apre sui nuovi orizzonti!… Quella, sì, è una delle cose che dà senso alla vita.
Gianluca Boffetti

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