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Nella Casa di Doroty

Ciao sono Natalia, mamma di Andrea, 4 anni, a cui hanno diagnosticato un comportamento autistico. Quando ho sentito la parola “autismo” mi è crollato il mondo addosso, e la prima domanda che mi è salita alla mente è: perché proprio a noi? Cosa abbiamo fatto di male per meritarci ciò? Andrea è stato cercato e voluto con tutto il nostro amore e grazie alla fecondazione artificiale è arrivato subito. Non appena abbiamo avuto il risultato positivo, i nostri cuori si sono riempiti di gioia; grande è stata la nostra felicità. Già l’iter della fecondazione è un cammino lungo che a livello fisico ma soprattutto psicologico ti sfinisce se non sei preparato al meglio. Andrea è arrivato dopo il secondo tentativo, immaginatevi la gioia di poter essere genitori! E’ stato amato, coccolato dal momento che ha visto la luce. Crescendo vedevo in Andrea strani atteggiamenti, tra me come mamma sentivo che qualcosa “non andava”, in modo particolare all’età di un anno quando Andrea iniziava a relazionarsi con altri bambini.
Difatti a spazio gioco non voleva fare attività di laboratorio insieme a tutti gli altri bambini, preferiva rimanere nell’altra stanza a giocare con uno o tre bambini soltanto, metteva tutto in bocca, non ascoltava, non stava mai fermo, iniziava un gioco e subito dopo voleva iniziarne un altro. Successivamente ha iniziato ad essere abbagliato da ciò che era luce, acqua e tutto ciò che girava… dalle ruote del giocattolo, alle ruote del triciclo e poi a quelle della sua bicicletta fino ad arrivare allo sfarfallamento con le braccia per manifestare la sua gioia e  felicità, la sua adrenalina andava e va a mille per qualcosa che gli piace.
Il mio sospetto inizialmente era propenso per una iperattività (ADHD) perché Andrea quando lo chiamo, mi guarda, comunica e risponde.
Poi…. iscrivendolo alla scuola materna, all’età di due anni e mezzo nei primavera, ecco che l’insegnante mi chiama per un colloquio e mi riferisce i sospetti che avevo nutrito da tempo.
Con mio marito, ci siamo mossi subito, inizialmente da un neuropsichiatra che ci ha introdotto all’AST di Borgo Palazzo. Incontri, test, osservazioni e alla fine la diagnosi ”disturbo dello spettro autistico “.
Non vi lascio dire cosa può provare un genitore quando viene refertato al proprio figlio ciò che non si aspetta. Una parte di te si spezza, mille domande si pongono nella tua testa. Ho fatto qualcosa di sbagliato nella gravidanza?
Sono venuta a contatto con qualcosa che gli ha potuto provocare ciò ? Ma poi ti dicono: “ No signora, l’autismo è su base genetica!”
Andrea è un dono del cielo e ringrazio Dio ogni giorno per avercelo donato. E’ Andrea che ha deciso di far parte della nostra famiglia perché eravamo in grado di amarlo per quello che era. Certo è dura, sinceramente parlando, mette alla prova la relazione coniugale, che se non è ben salda rischia di crollare in mille pezzi, anche fino alla separazione.
Attraverso il dialogo, esprimendo i nostri sentimenti, paure, cercando aiuto, versando lacrime, insieme siamo riusciti a trovare un equilibrio. Certo non sono sempre rose e fiori, ci sono alti e bassi ma riusciamo a dirci “scusa”, “ti amo” per andare avanti nella vita quotidiana.
Oggi Andrea è seguito all’AST da Cristina per psicomotricità, da Rossana logopedista che lo tiene monitorizzato per valutare l’evoluzione del suo linguaggio. C’è l’educatrice Alessandra, l’insegnante di sostegno Patrizia, le sue insegnanti Mariuccia e Nina e tutti i suoi compagni della scuola materna che lo spronano, lo aiutano e gli vogliono un bene dell’anima.
Devo dire che grazie a loro Andrea ha fatto un cambiamento positivo. Adesso, cosa che prima non faceva, riesce a stare seduto in cerchio, ascolta una fiaba dall’inizio alla fine, inizia a interagire nel gioco e a relazionarsi con gli altri bambini, a raccontare una favola a modo suo e tutto ciò per Andrea sono passi da giganti, per noi genitori è un grande traguardo.
Non smetterò mai di ringraziare Andrea di avere scelto noi come genitori e grazie anche a sua sorellina Angelica che ha instaurato con lui un bellissimo rapporto: si cercano a vicenda, hanno un loro modo e linguaggio di capirsi benché Angelica abbia solo 21 mesi, è una meraviglia, vederli intendersi.  Grazie di cuore a mio marito Marco che ogni giorno mi sostiene quando vado a fondo. Un grazie di cuore alla casa di Dorothy dove ho trovato un’altra famiglia per confrontarci, parlare, consolarci….
Grazie a voi tutti e per ultimo ma non di meno importanza, grazie alla mia famiglia e a quella di mio marito che ci spalleggiano, ci spronano, ci aiutano, ci trasmettono la pazienza, ci sopportano nella vita quotidiana.
Grazie, grazie , grazie…..
Natalia

Siamo un gruppo di mamme di bambini autistici. Abbiamo creato una chat whatsapp, a cui abbiamo dato il nome  “Nella casa di Doroty”. Qui ci scambiamo opinioni, ci confrontiamo ed ogni tanto ci incontriamo per un caffè. Se anche tu hai un vissuto simile e vuoi entrare in chat, contattaci:
Valsecchi Tiziana – Cell. 329 98 05 488

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