Bella riflessione di Albert Camus: “Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto in me un’invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel mezzo dell’inverno vi era un’invincibile estate. È ciò mi rende felice.”
Mi piace, e mi ci ritrovo. Anche a me è capitato di trovare oasi di tranquillità nel caos, sorrisi tra le lacrime, gioie in mezzo a periodi difficili. È facile essere felici quando le cose vanno bene, più impegnativo non farsi trascinare dalla corrente di fatica e dolore, e cercare vita in ogni momento, complessità, senso, motivi per andare avanti. Cercare bellezza, nutrimento per l’anima e lo spirito. Amare.
Soprattutto amare. Perché amare ci fa sentire connessi con altri esseri umani, ci fa sentire vicine le persone che amiamo, ci rianima quando ci sembra di non farcela più. Lo vedo ogni giorno. Penso ad A. Una donna semplice con una cartella clinica poderosa. Ha affrontato dialisi, ricoveri e interventi, per anni. Parlava di suo marito come se fossero novelli sposi, e si avvicinavano alle nozze d’oro. E poi voleva bene a medici e infermieri, che ricambiavano. Perché non potevi non volerle bene. Ce la ricordiamo tutti, A. Trovava sprazzi d’estate nel bel mezzo di gelidi inverni. Amava suo marito, e amava la vita, nonostante tutto. Preziosa testimonianza di vita.
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