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NEL 1995 INCONTRAI ADRIANO CELENTANO

Ebbene sì, sono passati 29 anni da quel giorno… Era il 31 gennaio, quando conobbi di persona Adriano Celentano. Quella sera ero emozionato come non mai; per me si trattava di un sogno che si stava realizzando visto e considerato che da quando avevo 14 anni, Celentano era diventato il mio idolo.
“Idolo” forse, è una parola un po’ troppo grossa ma oggi si usa dire così della persona a cui ti ispiri, a cui cerchi di somigliare.
Ma torniamo a quella sera …

Dopo attimi di trepidazione, lui arriva (eravamo una quarantina ad attenderlo) e con la sua classica ironia ci diede il benvenuto.
Rimase più di due ore con noi, trascorse a chiacchierare sui fatti della vita quali l’amore, l’amicizia, l’ecologia, la solidarietà, la violenza e così via. Ebbi modo, in quell’arco di tempo di discutere con lui e mentre gli parlavo non mi sembrava vero.

Nella mia testa mi ostinavo a dire “E’ lì, di fronte a me, mi sta parlando, mi sta ascoltando ..” ma continuavo a non credere a ciò che stava avvenendo. In quell’occasione fece anche molte battute alla sua maniera che fecero ridere tutti, dopodiché, al termine della serata, si mise a cantare una canzone favolosa e famosa dal titolo: “Pregherò’”.
Al termine della canzone ci chiamò tutti quanti ad uno ad uno per fare una fotografia con lui e per ricevere l’autografo dopodiché se ne andò e mentre si avviava verso l’auto che l’avrebbe riportato a casa, mi prese un velo di tristezza e pensai: “Probabilmente sarà l’ultima volta che lo vedrò dal vivo” e così, tutto ad un tratto, mi avvicinai a lui, Adriano mi guardò e mi strinse la mano dicendomi: “Tanti auguri per tutto, e continua così …”

Forse è stato il momento più bello della serata, e deve essere stato proprio bello se sono qui a parlarne a distanza di tanti anni. La soddisfazione più grande però, è stata quella di aver visto Adriano come l’avevo sempre immaginato: simpatico, sensibile e soprattutto umile.
Sono felice di avere un punto di riferimento così, perché mi ha insegnato, ascoltando le sue canzoni, tante cose della vita e forse è anche grazie a lui se ho fondato questa rivista tanto amata dalla gente. GRAZIE ADRIANO!!!

Tornando a noi, voglio dirvi che ho raccontato questo episodio per un motivo ben preciso.
Oggigiorno quasi tutti i giovani si ispirano a degli idoli ma il guaio è che buona parte di essi sono negativi.
Idoli che si drogano, che fanno delle loro canzoni pure e vere trasgressioni, idoli che con i loro comportamenti incitano la violenza nei giovani. Questa è sicuramente una causa del perché c’è tanta violenza nel mondo.
Anche se si può benissimo vivere senza idoli, almeno noi giovani dovremmo sceglierli positivi, che ci inducano a vivere la vita nel modo più coerente possibile.

Eppure ce ne sono molti di cantanti positivi…
Quello che vi voglio dire, in poche parole, è che uno può dirmi che quel tale gruppo fa delle belle canzoni ma non può dirmi che i cantanti sono degli esempi da seguire se questi si drogano o si ubriacano nei camerini al termine di ogni concerto.
Insomma, se potessi fare un appello a tutti i cantanti (visto che loro riescono ad avere molti giovani come fans) chiederei loro di diventare delle brave persone, degli esempi positivi per i giovani, in modo che, grazie al loro modo di comportarsi, potrebbero indurre molti ragazzi a riprendere la retta via, quella via del bene che ormai si sta oscurando.
Gianluca Boffetti

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